di Maestra Rosalba

domenica 22 febbraio 2009

L'accento

Questa curiosa immagine l'ho trovata cercando qualcosa che rappresentasse l'accento e questa "è" con le zampe e la bocca spalancata mi è sembrata davvero efficace.
Si trova in una blog giovane e sbarazzino il cui nome è Buraku.
L'accento può far cambiare di significato le parole: il pure può diventare purè, il Papa può diventare papà, un bacio può essere lontano nel tempo e allora baciò, il faro una cosa che devo ancora fare quindi farò.
Si possono inventare tanti giochi di parole con l'uso degli accenti.
Questi giorni ho proposto questo dettato di frasi, con una variante: una parola andava individuata tra due possibili.
Si procede così: si detta la parte iniziale della frase o la frase con la parola mancante e si scrivono alla lavagna le parole da agggiungere una con l'accento e una senza, sta ad ogni bambino fare il ragionamento e collocare la parola giusta in base al significato della frase.
Ma andiamo all'esempio:
La mamma prepara un ottimo pure/purè
Ogni mattina il papà mi saluta con un baciò/bacio.
Sulla finestra si è appoggiato un passero/ passerò.
Carlo salì sul trampolino e si tuffò/tuffo in piscina.
I calciatori iniziano la partita al fischio/fischiò dell'arbitro.


Gli alunni devono prima di scrivere seguire il ragionamento logico, individuare la parola giusta, sceglierla fra le due e inserirla nella frase. Fatto questo devono spiegare ad alta voce il perchè la parola scartata non va bene e cosa significa. Questo passaggio è fondamentale per la comprensione dei significati. La scelta non deve un semplice gesto meccanico e ripetitivo ma frutto di un processo di comprensione. Un accento cambia il significato di tutta una frase e già dalla classe prima l'alunno deve essere in grado di intuire il perchè.
Durante queste attività la concentrazione di tutti deve essere alta.

Ecco perchè è fortemente sconsigliato l'uso di schede per queste attività. Perchè inducono negli alunni gesti meccanici e ripetitivi, scarsa riflessività nell'azione scritta. Se è pur vero che lo scrivere diventa automatismo come la guida di un autoveicolo, è altrettanto vero che è automatismo efficace quando si comprende appieno il significato dell'azione che si compie e quando la scelta delle parole è azione meccanica ma consapevole.
E' nei primi anni di scuola primaria che occorre lavorare sui significati delle parole, che occorre introdurre il massimo possibile di parole nuove e collocarle nel giusto contesto. Non c'è rischio di confusione, i bambini se sono sereni e non influenzati da stati d'ansia imparano tutto e archiviano. L'ordine e la precisione sul come archiviano dipende da molti fattori riguardanti l'alunno, ma molto spesso anche dal metodo che usiamo a scuola.

Le frasi sono tratte dal testo della Giunti Progetto A.BA.CO.


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4 riflessioni:

andrea il 23 febbraio 2009 alle ore 16:48 ha detto...

posso assumerti come maestra di mio figlio?

Rosalba il 23 febbraio 2009 alle ore 20:34 ha detto...

Maestra a distanza mi sa :-P. dai però puoi prendere spunto per fare dei giochi con tuo figlio!!

Anonimo ha detto...

ciao carissima collega, l'immagine è tratta da I cinque Libri di Gianni Rodari ed è stata disegnata da Bruno Munari :) insomma una chicca grafica e di pensiero non da poco.
un carissimo saluto

Rosalba il 4 novembre 2012 alle ore 07:30 ha detto...

Grazie!

 

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