Le procedure nelle prime due classi di scuola Primaria
Come già scritto nel precedente post sulla Dislessia definita anche con l'acronimo DSA (Disturbi specifici di apprendimento), nelle prime due classi di scuola Primaria è pertinente attuare una serie di strumenti per una corretto screening: strumenti di ossservazione e di aiuto, per arrivare a definire poi nelle classi successive le problematiche reali e le difficoltà "transitorie" che si risolvono, nel tempo e con un diverso esercizio, come da qui a poco vedremo.
L'osservazione
Come già scritto nel precedente post sulla Dislessia definita anche con l'acronimo DSA (Disturbi specifici di apprendimento), nelle prime due classi di scuola Primaria è pertinente attuare una serie di strumenti per una corretto screening: strumenti di ossservazione e di aiuto, per arrivare a definire poi nelle classi successive le problematiche reali e le difficoltà "transitorie" che si risolvono, nel tempo e con un diverso esercizio, come da qui a poco vedremo.
L'osservazione
1) Uno dei primi strumenti da adottare è "l'osservazione": prendere nota su un diario di quali sono gli alunni che manifestano difficoltà nel riconoscimento di alcuni suoni, annotare quali sono i suoni che non vengono riconosciuti, e la frequenza con quale questo mancato riconoscimento avviene, nella annotazione è bene distinguere le difficoltà nello scrivere e quelle che emergono durante la lettura. Dalla tabella ci accorgeremo subito, che ci sono differenze evidenti e si crea proprio una sorta di scala di difficoltà e di frequenza.
Cosa serve questa tabella?
Serve a rendersi conto che quelle dei bambini non sono difficoltà dovute a scarso impegno o distrazione, ma ad una reale incomprensione anche temporanea ma vera, che corrisponde ad un mancata associazione simbolo/suono. Prendere atto di questo è già un grosso passo avanti verso l'atteggiamento corretto da tenere con questi alunni.
Serve a pianificare gli interventi.
Vediamo ora quali interventi di varia natura possiamo mettere in atto per sostenere tutti i bambini nella fase di apprendimento, alcuni sono accorgimenti, altri veri e propri esercizi da fare in classe e a casa.
Procedere con calma e concedere tempo a sufficienza
2) Come suggeriscono gli strumenti dispensativi e compensativi, definiti dai protocolli per i DSA, anche se non siamo in presenza di difficoltà accertate a livello diagnostico, dobbiamo "concedere maggior tempo a questi alunni". Questo non significa che dobbiamo rallentare con le attività, dobbiamo semplicemente, mentre il bambino esegue il compito, lasciarlo terminare con calma senza sollecitazioni che gli creino ansia, se gli altri hanno finito di scrivere accertarsi che finisca anche lui e non chiuda il quaderno (è una cosa che tendono a fare tutti i bambini che hanno le prime difficoltà di scrittura!) nel frattempo gli altri possono leggere o occuparsi di un disegno o ritagliare.
Promuovere azioni di tutoraggio tra i pari
3) Affiancare a questi bambini un "tutor", un bambino maggiormente competente che sia in grado di eseguire il proprio compito e di controllare ogni tanto il quaderno del compagno e magari gli ripeta a voce alta la parolina da scrivere o lo inviti a rileggere se si accorge di un errore.
Strategie per il bambino
2) Come suggeriscono gli strumenti dispensativi e compensativi, definiti dai protocolli per i DSA, anche se non siamo in presenza di difficoltà accertate a livello diagnostico, dobbiamo "concedere maggior tempo a questi alunni". Questo non significa che dobbiamo rallentare con le attività, dobbiamo semplicemente, mentre il bambino esegue il compito, lasciarlo terminare con calma senza sollecitazioni che gli creino ansia, se gli altri hanno finito di scrivere accertarsi che finisca anche lui e non chiuda il quaderno (è una cosa che tendono a fare tutti i bambini che hanno le prime difficoltà di scrittura!) nel frattempo gli altri possono leggere o occuparsi di un disegno o ritagliare.
Promuovere azioni di tutoraggio tra i pari
3) Affiancare a questi bambini un "tutor", un bambino maggiormente competente che sia in grado di eseguire il proprio compito e di controllare ogni tanto il quaderno del compagno e magari gli ripeta a voce alta la parolina da scrivere o lo inviti a rileggere se si accorge di un errore.
Strategie per il bambino
4) Insegnare a tutti i bambini della classe a rileggere subito la parola appena scritta, non mentalmente ma sottovoce per sentire il suono, se qualcosa non torna sillabare di nuovo e chiedere aiuto alla maestra.
Supporti visivi
Supporti visivi
5) Consegnare ai bambini che confondono i suoni un foglio con lo schema dell'alfabeto dove possa continuamente controllare se stà scrivendo la lettere giusta, in alternativa utilizzare l'alfabetiere cartaceo.
Ripetizione e memorizzazione in forma di gioco
Ripetizione e memorizzazione in forma di gioco
6) Quando si confondono le lettere (ad esempio f/v e c/g) è utile far ripetere il suono a voce alta, poi rileggerlo, provare a scriverlo, abbinando la lettera ad una parola, per esempio f di farfalla e v di valigia, rileggere a voce alta ogni volta, finche il bambino trova l'abbinamento giusto e riconosce il suono oralmente (per iscritto potrebbe non vederlo).
7) Nella lettura, può accadere che legga ad esempio fiface anzichè vivace. Far chiudere il libro, momentaneamente, far riscrivere la parola, sollecitando la memoria visiva e uditiva, richiamando altre parole con lo stesso suono.
Utilizzare il corpo
8) Fare esercizi con il corpo, mimando la posizione delle lettere e ripetere tutti assieme il suono e descriverne le coordinate spaziali, esempio la d si può fare con una grossa palla a destra del corpo ben dritto e così via.Utilizzare il corpo
Il computer
9) Affiancare l'utilizzo del computer, fin dall'inizio consolidare l'apprendimento sia della lettura che della scrittura dei suoni e delle parole con l'utilizzo di programmi in cui sono presenti altrettante immagini, l'alfabetiere della Fabbri è adatto e gradevole anche dal punto di vista grafico, oltrettuto si utilizza in rete ed è gratuito. Consigliare l'utilizzo del computer anche a casa, per alcuni semplici compiti.
Compiti misurati e mirati
Compiti misurati e mirati
10) Dare compiti semplificati e individualizzati cioè mirati a fare esercizio su una determinata difficoltà. Anche la quantità può essere ridotta e potete consigliare che ciascuno ne faccia finchè non è stanco (io faccio così, lascio libertà nell'esecuzione e nella quantità).
Curare il disegno
11) Far disegnare spesso, curando il gesto graffico, che deve diventare più fluente e soprattutto utilizza in maniera adeguata tutto lo spazio del foglio.
Cercare la collaborazione della famiglia
Curare il disegno
11) Far disegnare spesso, curando il gesto graffico, che deve diventare più fluente e soprattutto utilizza in maniera adeguata tutto lo spazio del foglio.
Cercare la collaborazione della famiglia
12) Coinvolgere le famiglie in tutti gli esercizi proposti e nell'atteggiamento da tenere nei confronti del bambino.
Incoraggiare, sostenere e gratificare
13) Da ultimo, ma non meno importante, anzi è la cosa da ripetere con molta pazienza quotidianamente, incoraggiare ogni minimo progresso, lodare e rinforzare la stima in se stessi, che in questi bambini è purtroppo sempre un pò inferiore rispetto agli altri.
Incoraggiare, sostenere e gratificare
13) Da ultimo, ma non meno importante, anzi è la cosa da ripetere con molta pazienza quotidianamente, incoraggiare ogni minimo progresso, lodare e rinforzare la stima in se stessi, che in questi bambini è purtroppo sempre un pò inferiore rispetto agli altri.
Per il resto vale sempre una buona dose di buon senso, se l'alunno incontra una difficltà che non riesce momentaneamente a risolvere, chiudere il quaderno e riprendere il discorso in un altra occasione. Evitare quinti il classico "muro contro muro" situazione nel quali tutti ci siamo ritrovati, genitori compresi, ma dal quale si esce sconfitti sempre soprattutto se si perde la calma. Senza negarci le difficoltà sappiamo che questo può accadere, tenerlo presente significa evitare di andare incontro a situazioni di stallo, che certo non aiutano un alunno che già è convinto di sbagliare in partenza.
Gran parte di queste indicazioni derivano dalla esperienza personale e dai miei studi. Su questo genere di difficoltà, che sono comuni a molti genitori e insegnanti, mi piacerebbe un confronto sulle diverse strategie, le quali sicuramente non si limitano a quelle che io ho esposto sopra.
Altre risorse online
Guida agli ausili informatici: DISLESSIA Download Formato pdf
Articolo aggiornato in data 27/08/2010
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