di Maestra Rosalba

domenica 11 aprile 2010

Dividere una mela e fare scienze, italiano e matematica

La didattica è potente mezzo non solo per insegnare ma anche per trasmettere idee: essa può appiattire il pensiero verso il senso comune oppure farsi promotrice di altrettanti pensieri nuovi che collegandosi generano altre idee. L'obiettivo principe di una buona didattica è dare conoscenza, metodo, sollecitare lo sviluppo idee nuove, favorire collegamenti fra i saperi per "imparare ad imparare".
Un pò come avviene nel mondo dei blog dove un' idea ne richiama un altra, per svilupparla occorre approfondire e studiare se non ci si vuole limitare al copia e incolla.
Una sfida non da poco. Non un semplice riproporre cose dette da altri, si parte dall'esperienza e si trovano contenuti personali, collegamenti nuovi.
Si potrebbe obiettare che è obbligo seguire i programmi (contenuti), ma i contenuti non necessariamente portano al saper fare. Dobbiamo obbligatoriamente perseguire tre ordini di obiettivi: metodo (come fare), competenza (saper fare) e originalità di pensiero (saper produrre idee nuove).

La micro unità didattica che illustro, adatta anche per scuola Infanzia se escludiamo la fase di scrittura,  dimostrerà come partendo da una mela divisa a metà, potremmo parlare di scienza, italiano e matematica senza mai andare fuori tema: il tema resterà sempre la mela.
Diciamo che il tema mela è affrontato su piani diversi.

Antefatto:
Modifichiamo l'assetto dello spazio, per indicare che facciamo qualcosa di diverso, predisponiamo gli alunni all'osservazione attenta, al prendere nota mentale e riferire ogni particolare che viene in mente.

Piano scientifico: la nomenclatura.
Sulla cattedra al centro dell'aula e tutti i bambini seduti in maniera da poter agevolmente vedere, mettiamo alcune mele e dividiamone una a metà. Copiando dalla mezza mela disegniamo sulla nostra lavagna, rigorosamente non multimediale, la mela. Diciamo agli alunni che andremo ad imparare la nomenclatura delle parti della mela: picciolo, buccia, torsolo, seme, polpa. Così:

Piano linguistico e letterario
Chiediamo ora ai bambini di dire cosa è la mela con riferimento ai nomi generici, specifici, propri e comuni. Facciamo compilare sul quaderno (non importa se di Italiano, Scienze, io ho fatto tutto sul quaderno di Scienze)
Nome generico: frutto.
Nome specifico e comune: mela.
Nome proprio: Golden Delicius, Fuji, Renetta, Cotogna.
Spieghiamo ad esempio che se andiamo dal fruttivendolo dicendo "Vorrei un kg. di Renette", stiamo pur sicuri che avremo delle mele e non altro.

Ora coi bambini troviamo esempi alla loro portata di "mele famose". Noi abbiamo trovato la mela di Biancaneve nel film "Biancaneve e i sette nani" della Walt Disney, che nella fiaba originale era un pettine. La mela di Guglielmo Tell, che dovette sostenere la sua prova di coraggio per non aver riverito il capello Imperiale e centrò con l'arco una mela posta in testa al figlioletto.
La mela che fece cadere in tentazione  Adamo ed Eva e che comportò la perdita del paradiso terrestre per tutta l'umanità secondo la religione Cattolica.
Abbiamo scritto sul quaderno semplicemente:
"la mela di Biancaneve"  lasciando al racconto orale la spiegazione.
Altri esempi li trovate su Wikipedia alla voce mela

Piano matematico
Il nostro viaggio matematico con la mela inizia con la domanda "quanto è una mela intera?" I bambini hanno detto "E' una". Quindi abbiamo potuto affermare che una mela intera equivale a uno.
Abbiamo preso la mela divisa a meta e ho chiesto: "Quanto è?" Un bambino subito a detto: "Due..." ma la voce è restata sospesa perche mi ha visto unire le due metà e i conti non tornavano più. Tutti i bambini hanno prontamente aggiunto che "Una mela divisa sono due metà".
Allora abbiamo diviso le due metà. I bambini a quel punto hanno usato la parola "parti", senza suggerimenti e hanno concluso che se divido due metà ottengo quattro parti. "Se mangio un pezzo di mela ora quanto ne mangio? "Una parte di quattro parti!"
Abbiamo diviso le quattro parti e mentre dividevo ho chiesto "Quante parti ottengo stavolta?" "Il doppio di quattro cioè otto" è stata la  risposta ancora prima di aver diviso tutti i pezzi.
Ho chiesto ancora: "Cosa succede se continuo a dividere ancora? Di quanto aumenta ogni volta il numero delle mele?" (Intanto dividevo a metà le otto parti). Qualcuno ha risposto: "Ogni volta che dividiamo, i pezzi diventano il doppio".
Ottenuti i sedici pezzi ho chiesto: "Se mangio tre pezzetti, quanta mela ho mangiato e quanta ne rimane?" Risposta pronta "Tre pezzi di sedici e ne rimangono tredici parti di sedici!"
"E se mangio sedici pezzi quanta mela mangio?" "Una mela!"
Ultima domanda (a mio parere la più difficile) "Fino  che punto posso spingermi nella divisione? Una bambina mi fa "Fino a quando non vedi più le fettine!" "Cioè?" "All'infinito, perchè i numeri sono infiniti!"
A quel punto abbiamo mangiato ciascuno una fettina di mela.
Ogni tanto mentre osservavamo calcolavamo e tagliavamo, alla lavagna abbiamo scritto le nostre osservazioni, che hanno originato il testo con le affermazioni degli alunni:
La mela intera equivale a uno. Se la divido ottengo due metà, non ottengo due mele. Se divido le due metà ottengo quattro parti. Se ne mangio una parte, mangio una parte di quattro parti. Se continuo a dividere ogni pezzo di mela a metà il numero raddoppia ogni volta che divido. Se mangio tre parti di sedici rimangono tredici parti di sedici. Se mangio sedici parti di sedici ho mangiato una mela. Teoricamente posso dividere i pezzi all'infinito.
A questo punto abbiamo illustrato fino ad ottenere 16 fettine nel disegno, così
Gli alunni di seconda non conoscono le frazioni. Neppure quelli di scuola infanzia. Con le frazioni abbiamo a che fare ogni volta che dividiamo un'unità intera. Si può spiegare il concetto fin da piccolissimi e attendere per acquisire la relativa simbologia. Quello che invece conta sono le parole che usiamo. Se il linguaggio è pertinente sarà più facile dopo applicare il concetto.

Il nostro viaggio finisce qui, è stato tutto divertente, istruttivo, collaborativo, nessuno si è annoiato. Sicuramente è molto più noioso leggere questo post. La didattica delle relazioni, dell'ipertesto, del fare con le mani è molto più divertente e soprattutto i bambini non sono mai passivi perchè i ragionamenti li producono loro.
Chiaramente si tratta di spunti didattico/metodologici che poi ciascuno può sviluppare per infinite altre strade a seconda dei contesti.
Download attività: Dividere una mela e fare scienze, italiano e matematica.

Questo post partecipa al Carnevale della Matematica in onda su Divulgazione Scientifica Gravità Zero il 14 Aprile prossimo


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6 riflessioni:

Annarita il 11 aprile 2010 alle ore 13:27 ha detto...

Che belll'itinerario apprenditivo, Rosaria!

Concordo su tutto! La didattica, come ben hai sottolineato, non deve essere meramente trasmissiva, ma al contrario deve offrire occasione di crescita e generare nuove idee.

Un abbraccio e buona domenica.
annarita

Rosalba il 11 aprile 2010 alle ore 14:49 ha detto...

Cara Annarita grazie, questa attività l'abbiamo svolta ieri in circa 2 ore e mezza, il tempo è volato. Spero rimanga qualcosa e che i bambini imparino serenamente e divertendosi.

Ti abbraccio e ti auguro una buona settimana

Rosaria il 12 aprile 2010 alle ore 11:40 ha detto...

Prima di tutto il post non e stato noioso, questa è la verità.
Adesso ti do il mio buon giorno.

Certo che il tuo e i blog di Annarita, hanno agito tanto su di me. Nella vita non bisogna mai fermarsi e ne chiudere la mente al Sapere, fosse anche l'ultimo giorno di vita.
Sempre ci dobbiamo proiettare verso nuove conoscenze e attraverso voi due sono "cresciuta" tanto
Grazie a tutte e due.

La mela si può dividere all'infinito, come l'infinito Sapere.
Buona settimana.

Rosalba il 12 aprile 2010 alle ore 17:36 ha detto...

Rosy carissima io mi sono annoiata a rileggerlo, forse perchè mi sono divertita di più coi bambini.

Ti ringrazio per le belle parole.
Io credo che tu abbia tanto da dire ancora e non solo sull'arte, cosa che sai fare molto bene tra l'altro.
Diciamo che le nostra vite si sono incrociate e ne sta nascendo qualcosa di molto bello.

Ti abbraccio

lella il 18 aprile 2010 alle ore 17:05 ha detto...

fantastico lavoro!
Sei un aiuto prezioso,uno spunto continuo per chi ama una didattica attiva,innovativa,laboratoriale.
Grazie cara
kiss
Lella

Rosalba il 23 aprile 2010 alle ore 18:05 ha detto...

Lella grazie un pò per non far addormentare i bambini e un pò per non addormentarci noi!
un abbraccio

 

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