Sono diversi i siti e i blog che ho cominciato a seguire da quando qualche settimana fa, ho partecipato a qualcuna delle recenti edizioni del Carnevale della Fisica e della Matematica. Ne ho tratto beneficio, perchè le tematiche trattano argomenti spesso attinenti alla didattica con i bambini. Certo non sempre il linguaggio è adatto e non potrei spiegare loro direttamente molte delle cose che imparo. Il vantaggio è un altro, mi consente di apprendere cose nuove che poi porto nella mia "valigia mentale" con il quale mi reco a scuola tutti i giorni. In sintesi continuo a studiare per poter "fare con i bambini".
Un libro scaricabile gratuitamente: Piccoli esperimenti di Fisica
Uno di questi blog è quello di Peppe Liberti, che pubblica tramite Scribd un libro gratuito Piccoli esperimenti di fisica, il quale ha molto a che fare anche con la didattica delle scienze per la Scuola Primaria che va sempre spiegata con a corredo esempi pratici di collegamento e di relazione.
Vengono proposti esperimenti che si possono realizzare a casa e a scuola con materiali casalinghi. Per quanto riguarda il linguaggio Peppe stesso si pone il problema di quali parole usare con gli alunni di scuola Primaria e infatti ad un tratto del libro sostiene:
Il punto critico di questa vicenda, se il giochino viene proposto in una scuola primaria, sono proprio i termini (tecnici) che ho scritto tra parentesi. Un problema è pure, a mio avviso, dar per scontata l’esistenza dell’ossigeno.
Il problelma che pone Peppe è reale e ne abbiamo spesso dibattuto durante i corsi di formazione del Presidio ISS (Insegnare Scienze Sperimentali) con le colleghe delle superiori.
A volte però ci vengono incontro i bambini coi loro giochi, come ha fatto caualmente un mio alunno che gonfiando per gioco una busta trasparente da congelatore, ha dimostrato che si è riemipita di qualcosa, se poi spieghiamo che quel qualcosa che oppone resistenza con la busta sigillata, ha dentro anche un gas chiamato ossigeno, i bambini capiscono subito. Con i bambini a volte, un piccolo stratagemma ci permette di spiegare cose difficili.
Alcuni esperimenti presenti nel libro sono adatti ad approfondire questo mio post sulla Teoria dei colori spiegata ai bambini. Uno dei primi esperimenti proposti è l'arcobaleno artificiale, che a me non è riuscito.
Un libro utile da sfogliare o scaricare su Scribd. A proposito per scaricarlo potete usare l'account di Facebook senza bisogno di registrazione.
6 riflessioni:
...rognosetto quello dell'arcobaleno, la cosa più complessa è far "uscire bene" la luce dal bussolotto (devi garantirti che esca solo dal foro e non da altre parti). Piazza la punta forata del bussolotto attaccata al bordo del coperchio, e muovi la torcia in varie direzioni, tenendola parallela alla supeficie, fino a che non vedi qualcosa. Meglio far tutto al buio o in penombra
Peppe non ti dico che figura con gli alunni... anche se un obiettivo delle scienze sperimentali è proprio quello di trovare soluzioni anche con gli alunni.
Ci ripovo questo lunedì con il tuo suggerimento perchè l'arcobaleno artificiale lo stanno ancora aspettando!!
la regola è che va tutto provato prima (sempre) a casa proprio perchè non si tratta di strumenti "standard" (ognuno ha i suoi aggeggi ed attenta anche alla "geometria" ed al tipo di schermo che usi per vedere l'arcobaleno, se è carta che riflette o assorbe la luce) Prova quello dell'olio che riesce di sicuro....
In bocca al lupo per lunedi, ma son sicura che andrà tutto bene, ma che dico benissimo:
Facci sapere, mi raccomando.
Un bacio
ciao.
Peppe di solito ho sempre provato tutto, in realtà forse ne ho sottovalutato la difficoltà. Ora li provo entrambi, così mi organizzo con quello che mi viene meglio.
Grazie dei preziosi suggerimenti.
Rosy sono fiduciosa e andrà bene di sicuro.
Metterò gli aggiornamenti nel post di oggi.
Un bacione
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