di Maestra Rosalba

giovedì 9 settembre 2010

Il rientro a scuola... ma cosa ne pensano i bambini?

Un gran parlare in giro di rientro a scuola: consigli organizzazione, acquisto libri, corredo... ma i bambini, loro che sono i diretti interessati, coloro che la scuola se la vivono sulle spalle, cosa ne pensano?
Sicuramente a casa si esprimono, ne parlano con i genitori, i fratelli, i nonni ma qui non giunge l'eco delle loro idee, le aspettative, i desideri e le paure.

In esclusiva per questo blog l'intervista telefonica realizzata con Marco (nome di fantasia), un'alunno che si appresta a frequentare la classe terza di scuola Primaria.

Domanda: Secondo te  Marco, i bambini sono contenti di rientrare a scuola?
Risposta: Sono contenti di ritrovare gli amici, di fare la ricreazione assieme, si sono contenti di ritornare.

Come dovrebbero essere secondo te i primi giorni di scuola?
Io prima di tutto farei fare qualche cosa di facile, poi secondo me me se spieghi bene tutte le cose puoi continuare con le cose più difficili.

Tu pensi che per te questo sarà un anno più difficile?
Si, si inizia a fare cose più difficili, si scrive di più, iniziano gli studi più duri. Perchè ti spiegano cose complesse. Ci sarà da studiare di più, e a volte può diventare una cosa pesante.

Tu come pensi debba essere la scuola per piacere tanto ai bambini?
Credo che debba essere una via di mezzo tra la serietà e il gioco. L'impegno diventa più pesante. Io dico di non scrivere molto, un pò di più ma non molto.
Tu lo sai che quando si cresce il lavoro deve diventare più duro?
A te sembra tanto facile fare la maestra?
Crescendo si deve studiare di più. Leggere cose nuove, più difficili.

Beh ho visto che ora le domande le fai tu. Non credo sia facile fare la maestra, ma ogni cosa si può fare in rapporto all'età. Se sei grande fai cose da grande, se sei bambino fai cose da bambino, non credi?
Cosa ti aspetti da questo terzo anno?
Mi aspetto di imparare l'abitudine allo studio. Come il gioco, il mangiare, la mamma che comanda, così lo studio diventa una mia abitudine. Così come le cose che facciamo sempre.

Note:
Questa che avete letto è un'intervista vera, non fatta per gioco ma sul serio al telefono.
Io credo che il bambino il cui nome di fantasia è Marco, ci ha detto tra le righe tante cose: paure, senso del dovere, ma anche voglia di divertirsi ancora con il gioco. Anche una grande aspettativa  verso le cose nuove, sul senso di fatica del diventare grandi (inculcato da noi adulti).

Marco ci lascia con una frase che vale tutta l'intervista l'abitudine allo studio. Lo studio come un vestito, come automatismo, paragonato al cibo o alla mamma che prende decisioni.

Ecco per questo anno scolastico auguro a tutti tanta abitudine allo studio, non intesa come noia, ma come modo di essere, come abito mentale, l'automatismo verso l'imparare e la scoperta.

A tutti i bambini GRAZIE



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8 riflessioni:

Rosaria il 9 settembre 2010 alle ore 23:02 ha detto...

Cara Rosalba
Interessante l'intervista con Marco. Vero, ci vuole l'abitudine allo studio come a tutto
Però le abitudini certe volte possono cadere nella noia, se queste non si abbracciano con convinzioni

Dunque, per me oltre all'abitudine, è necessario anche l'attitudine allo studio che è scritto nel nostro Dna
Questo però è solo un mio pensiero personale che non conta, che non c'entra col post

Tra poco si apriranno le scuole per studenti piccoli e grandi, per i genitori e per voi insegnanti. Tantissimi auguroni di un buon anno scolastico a tutti.

Un caro abbraccio a te ciao
Ciao Gianni

Anonimo ha detto...

Un'intervista come questa mi lascia assolutamente senza parole (o forse ne ho tante e preferisco tacere per fare un po' d'ordine fra di esse ;-)) Grazie

mariuccia il 10 settembre 2010 alle ore 07:37 ha detto...

Bellissima intervista!
in effetti ci si preoccupa di numerose faccende che ruotano intorno alla scuola, ma al protagonista principale non chidiamo nulla...
Trarrò spunto da questa interivista....mi piace ed è ricca di concetti reali...visti dall'occhio di un bimbo....di uno scolaro!
Grazie!

Rosalba il 10 settembre 2010 alle ore 15:46 ha detto...

Cara Rosy credo che il trucco (se così vogliamo chiamrlo) è proprio rendere interessante le nostre abitudini, infatti le abitudini alimentari vanno variate, le abitudini letterarie idem, anche nel vestire guai se indossassimo sempre gli stessi abiti.

L'abitudine allo studio è come un esercitazione mentale quotidiana, il cervello se non usato come il corpo si atrofizza. L'attitudine è come una spinta interiore, un interesse profondo e anche quello va sostenuto.

Grazie per il tuo contibuto di idee sempre interessante e coinvolgente.

Un bacione grande

Rosalba il 10 settembre 2010 alle ore 15:47 ha detto...

Eh Anna anche a me ha fatto pensare tante cose, e anche emozionare un pò.
grazie a te :)

Rosalba il 10 settembre 2010 alle ore 15:54 ha detto...

Mariuccia, diciamo sempre i bambini di qui, i bambini di là poi per fretta o distrazione non ci curiamo sul serio delle loro emozioni.

C'è anche un corredo del cuore che va preprarato per il rientro a scuola.

Rosalba

lella il 10 settembre 2010 alle ore 22:08 ha detto...

E' indiscutibile il fatto che abbiamo tanto da imparare dai bambini.Solo da loro possiamo cogliere alcune sfumature che ci fanno riflettere e calibrare i nostri interventi.
Loro sono contenti di ritornare a scuola se siamo stati capaci di far nascere loro questa sana abitudine allo studio,allo stare insieme,a crescere insieme,loro con noi e noi con loro.
Buon inizio di anno a te e ai tuoi alunni.
Spero tanto di trovare tanti"Marco" nella mia nuova classe....
un abbraccio
Lella

Rosalba il 12 settembre 2010 alle ore 17:22 ha detto...

Lella carissima, sicuramente avrai tanti "Marco" nella tua nuova classe, averne tanti curiosi, vivaci e partecipativi dipende anche un pò da noi. E tu sai catturare il loro entusiasmo.

Buon inizio, un bacione

 

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