In questo post abbiamo visto la comunicazione nei suoi elementi essenziali: Emittente, Destinatario e Ricevente. Solitamente questi contenuti vengono proposti fra la fine della classe seconda e l'inizio della terza Primaria. E' possibile altresì completare il discorso ponendo l'accento su altri aspetti della comunicazione se si fa coincidere la loro trattazione con gli aspetti nuovi che caratterizzano la classe terza. Già abbiamo rilevato che i bambini tendono a essere sempre meno dipendenti dall'insegnante cercando nel contempo spazi di autonomia espressiva che non sempre si conciliano con il gruppo numeroso.
Parlare di comunicazione significa non solo evidenziarne gli elementi, ma far capire fin d'ora come avviene una comunicazione efficace. Se in passato ci siamo limitati a negoziare sui turni per parlare, sui modi per chiedere la parola, ora diventa necessario spiegare perchè la comunicazione deve avvenire in un certo modo.
Schematizzare le interazioni comunicative:
La maestra si rivolge a tutti, non termina di parlare che Marco interviene con un’affermazione, Roberta si rivolge a Marco dicendo di non aver capito, Sara non sente la maestra e chiede a tutti di stare zitti. In pratica parlano in quattro e nessuno di loro riesce più a capire cosa dicono gli altri. La maestra per farsi capire e riportare la calma potrà: alzare la voce al di sopra del chiasso o aspettare che tutti si calmino e con piccoli cenni far capire di voler di nuovo intervenire. Ma questo non sempre accade spontaneamente.
Comunicare bene per poter comprendere
E ora evidente che per capirsi, in un gruppo così ampio come la classe, occorre prioritariamente che chi parla abbia terminato e solo allora iniziare la propria comunicazione. Un esempio classico da portare ai bambini è la rissa verbale televisiva, che aldilà dei motivi che la scatenano, ha proprio le caratteristiche sopra esposte, con il risultato che chi ascolta da casa non riesce a seguire.
Ora scomponiamo la comunicazione nelle sue diverse parti e facciamo copiare lo schema dalla lavagna, dopo averlo completato con la collaborazione degli alunni.
Il resto dell'attività e gli esercizi di verifica in questo file di download Gli elementi della comunicazione
E ora evidente che per capirsi, in un gruppo così ampio come la classe, occorre prioritariamente che chi parla abbia terminato e solo allora iniziare la propria comunicazione. Un esempio classico da portare ai bambini è la rissa verbale televisiva, che aldilà dei motivi che la scatenano, ha proprio le caratteristiche sopra esposte, con il risultato che chi ascolta da casa non riesce a seguire.
Ora scomponiamo la comunicazione nelle sue diverse parti e facciamo copiare lo schema dalla lavagna, dopo averlo completato con la collaborazione degli alunni.
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