di Maestra Rosalba

mercoledì 10 novembre 2010

L'Attività Motoria Nella Scuola Primaria

Qualche tempo fa ho passato un anno scolastico intero in una classe di fianco ad una palestra di scuola Primaria e causa il fracasso che ci impediva perfino di fare attività, più di una volta mi sono chiesta se l'attività motoria debba (generalmente) coincidere con il chiasso, il movimento incontrollato, le corse o il tifo sfegatato durante i giochi, se deve per forza essere il momento nel quale i bambini si "scaricano". 
O se non ci sono modi davvero efficaci e pacati per scaricare le tensioni.
Non avevo mai fatto attività motoria nella Primaria fino a quest'anno. Le mie esperienze d'insegnamento in tal senso riguardano la scuola Infanzia dove l'attività più propriamente dedicata al corpo, giacchè tutto l'insegnamento lì ha una visione globale che coinvolge sempre il corpo, aveva come base principale la psicomotricità.
Non sto a ripetere la storia e la funzione della psicomotricità, basti solo dire che un ruolo rilevante lo ha nei percorsi di riabilitazione dei bambini in situazione di diversa abilità.
Tra me continuo a pensare che siamo tutti diversamente abili, cioè tutti in grado di fare cose diverse e non tutte le stesse: tu sei bravo in una cosa e io meno, io brava in un'altra e tu meno. Quindi la psicomotricità è adatta a tutti adulti compresi. Magari si presenta con altri nomi.
E allora siccome l'attività psicomotoria nasce proprio come sostegno alla presa di conscienza del sè sia inteso interiormente che come sè corporeo, ho pensato di sperimentare quest'anno che mi tocca di fare attività motoria, e  di tirarla fuori dal mio bagaglio professionale.

L'attività motoria con la psicomotricità e la musica
Ho cercato della buona musica rilassante, quella newage leggermente ritmata è azzeccatissima e abbiamo cominciato a girare liberamente nello spazio, a stare in cerchio, ad avvicinarci, allontanarci, a giocare con la palla ascoltando la musica e seguendo il ritmo del gioco, prima lento poi veloce. Abbiamo giocato a riconoscerci ad occhi chiusi. Abbiamo fatto la corsa a ritmo di musica. Tutti in silenzio, privilegiando l'ascolto dei rumori del corpo, della musica e dei pensieri.

Le osservazioni dei bambini
I bambini hanno osservato che molte delle cose che abbiamo fatto si possono paragonare ai rapporti di amicizia. Che l'attenzione richiesta nel gioco è la stessa che serve in aula per sapersi ascoltare a vicenda. Infine hanno detto che è un'altra cosa fare attività motoria in silenzio, con la musica e che davvero alla fine si sono rilassati.

Ma allora l'attività motoria scarica o carica?
Non tutto quello che a noi scarica fa altrettanto con i piccoli. Le urla, l'eccitazione, la confusione non scaricano, anzi.
I momenti  di riflessione, la conoscenza e la rappresentazione del corpo servono a valorizzare meglio i momenti di gioco organizzato, che deve sempre partire da presupposti e regole definite insieme ai bambini. Il rischio è che durante il gioco di gruppo si perda innanzitutto il controllo stesso del gruppo, alcuni bambini esercitino la naturale tendenza alla prevaricazione e il resto del gruppo esca dalla palestra deluso.
Non si tratta di proporre schemi rigidi, anzi al contrario la libertà di espressione motoria è quella che lascia spazio vitale a ciascuno e che oltrettutto evita il consueto ripetersi degli incidenti in palestra. Incidenti che non si evitano alzando la voce o con i divieti in assoluto, ma rendendo come sempre responsabili i bambini anche durante l'espressività del corpo.
Imagine tratta da qui



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