di Maestra Rosalba

mercoledì 5 gennaio 2011

Anticipare o no l'ingresso alla scuola Primaria?

Il rientro a scuola si concretizzerà oltre che con la ripresa delle attività didattiche, con le procedure burocratiche per la formazione delle classi per il prossimo anno. La procedura avrà inizio con l'emanazione della circolare che determinerà criteri e scadenze. Se per la maggior parte delle famiglie è semplicemente un atteso momento di passaggio, per  le famiglie dei bambini cosidetti anticipatari è un piccolo dilemma. Si tratta di  quei bambini che compiendo i sei anni entro Aprile, i genitori hanno la possibilità di scegliere se frequentare ancora un anno alla scuola Infanzia o anticipare l'ingresso alla scuola Primaria.

La mail di una mamma che deve prendere questa decisione mi ha suggerito una serie di riflessioni che in parte ho già condiviso con lei nel risponderle e in parte vorrei esplicitare qui coi lettori e le lettrici del blog.

L'ingresso nel mondo del lavoro avviene sempre più tardi
Questa è la prima riflessione che mi viene in mente, strettamente collegata all'attualità. Anticipare significa fare tutto un anno prima. Anche l'università. Per finire (o non finire) nel mercato del lavoro con un anno in anticipo.

Un anno in meno di giochi
I bambini, i nostri figli, diventano grandi presto, succede in un attimo che te li consegnano alla nursery e te li ritrovi partire per l'università (l'autore della frase diceva il "college" mi scuso ma non ricordo chi fosse). Quindi perchè levargli un anno di giochi, di libertà nei movimenti, un anno di scuola Infanzia e di spensieratezza?

L'ingresso ad una scuola dove, seppure il gioco rimane un modo privilegiato di apprendere (non ovunque) i bambini devono stare seduti e ascoltare per molto tempo.
La scuola Primaria è comunque un ambiente di apprendimento formalizzato che ha le sue regole, immaginiamo un bambino con la frequenza di soli due anni di scuola Infanzia, figlio unico, che non è andato al nido, quanto tempo avrà passato a giocare con i coetanei?

I prequisiti
I nostri figli ci appaiono spigliati, con un linguaggio pronto, bravi con il telecomando, con il telefonino quando sfugge al controllo, smanettoni con il computer, siamo sicuri che siano questi gli indicatori che fanno di un bambino di meno di cinque anni e mezzo, uno scolaro pronto per la scuola Primaria?
Analizziamo con puntigliosità e distacco il disegno, ascoltiamolo attentamente quando parla, vediamo quali sono i suoi interessi, il grado nella capacità di associare, discriminare e infine controlliamo se non ha già iniziato un percorso in solitaria nell'apprendimento del meccanismo lettoscrittura (molti bambini imparano  quasi da soli), però  non dimentichiamoci che si tratta di una specie di automatismo, le vere difficoltà vengono dopo.
Infine chiediamoci se esprime un talento in particolare: per la musica, le scienze, nell'apprendimento delle lingue.

I talenti
Chiediamoci quindi molta onestà se nostro figlio non abbia davvero un talento. Un talento espresso precocemente e se non sia il caso di sostenerlo. Intanto lo scopriamo proprio tramite l'esposizione precoce a determinate esperienze, qui la scelta della famgilia è determinante. E se nostro figlio possiede davvero un talento, la semplice iscrizione alla scuola primaria è di per se solo una scelta temporale, proprio per concedergli tempo dopo quando quell'anno protrebbe tornargli utile. Non sarà una scelta in termini di contenuti perchè la scuola è fatta per classi di bambini e si sa che i talenti proprio perchè in grado di precorrere i tempi, necessitano di maggior cura anche individuale. Facciamo l'esempio di un bambino che apprende precocemente le lingue o a suonare uno strumento musicale, la scuola Primaria è un luogo stretto per lui che sicuramente conosce più cose dei compagni.

L'esperienza
A onor del vero l'esperienza poi induce un altro tipo di valutazione: a volte sei mesi sono tanti a volte non significano nulla. Dipende dalle esperienze pregresse, dal carattere del bambino, dal tipo di educazione. In generale i bambini di oggi sono molto più svegli ma meno pronti nelle autonomie. Sanno tanto di tutto ma spesso non sanno neppure vestirsi da soli, perchè vengono anticipati dagli adulti che provvedono a tutti i bisogni.
Le autonomie sono importanti tanto quanto i contenuti perchè rappresentano per il bambino il vero saper fare. Le autonomie intellettuali non sono valutabili a questa età spesso sono solo apparenza che non si sostanzia in una vera capacità interpretativa dei contenuti.
Ci sono bambini anticipatari che hanno fatto un buon percorso scolastico, altri che hanno avuto problemi. Ci sono bambini entrati regolamente ai sei anni che hanno avuto buoni percorsi scolastici e altri con percorsi meno buoni. Ci sono bambini di scuola primaria con ottimi percorsi che hanno avuto problemi dopo ed esiste anche il contrario.
Non voglio certo dire che tutto è relativo. Anzi.
Tutto è nelle nostre mani di genitori, e se è sbagliato indirizzare verso scelte dettate dai nostri mancati progetti è altrettanto sbagliato non assecondare, non promuovere le inclinazioni dei nostri figli.
Anche la scelta dell'anticipo ha senso se rientra nell'assecondare un'inclinazione vera (non presunta tale) dei nostri figli. Lo si fa guardando con il cuore ma anche con la razionalità. Accettando i nostri bambini per quello che sono e sanno.
La parola a voi cari lettori e alle vostre esperienze o idee in merito.


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19 riflessioni:

mari il 5 gennaio 2011 alle ore 18:39 ha detto...

è un dubbio che mi pongo spesso..saretta ha ancora 3 anni e mezzo, ma ci siamo sempre trovati male in classi con i bimbi della sua età, quest'anno invece in una classe mista 3-5 anni va molto meglio, impara le poesie ad insaputa delle maestre e poi lestupisce, ha tenuto un comizio sulle renne di babbo natale..(nomi in inglese compresi)..sarà una scelta dura..

Rosaria il 6 gennaio 2011 alle ore 00:34 ha detto...

Come vorrei essere brava come te a fare le filastrocche ma in compenso mi son vestita da befana con un sacco di auguri e baci cioccolatini e soprprese varie
Buona befana lei arriva sempre di notte!
bacio.

claudia il 6 gennaio 2011 alle ore 18:08 ha detto...

salve a tutti ,anche io sono in difficoltà se inserire o no mio figlio a scuola anticipatario.luca ,mio figlio compie 5 anni il 19 gennaio e all' asilo dove lui va già da settembre hanno inziato a farlo scrivere, anche quando arriva a casa mi chiede il quaderno per fare le sue paginette o per disegnare.ma io non vorrei sbagliare,non vorrei forzarlo o allo stesso tempo non farlo andare a scuola solo per una mia paura .....voi che consigli mi potete dare !!!!!!!!!

Chiara il 6 gennaio 2011 alle ore 19:22 ha detto...

Anche io parlo da insegnante. Nella mia pur breve esperienza (circa 10 anni) ho sempre riscontrato difficoltà nei bambini anticipatari, a volte persino i bambini nati nel mese di dicembre mostrano difficoltà nell'affrontare la scuola. Il problema non è relativo alla capacità di comprendere le nuove esperienze e attività, quanto piuttosto di natura emozionale e relazionale. Nel lavoro si stancano prima e il rendimento ne risente, di conseguenza si sentono meno capaci dei compagni anche quando si fa di tutto per dimostrar loro che non lo sono e che ognuno di noi ha i propri tempi di lavoro.
un altro problema che ho riscontrato, ahimè non solo nei bambini anticipatari, è una scarsa padronanza dei prerequisiti che la scuola materna dovrebbe dare per poter affrontare la scuola primaria: spesso non hanno buona motricità fine e scarsa autonomia ma sanno scrivere e parlano inglese!
Con le considerazioni date negli altri post e la mia personale esperienza, se avessi un figlio nato a inizio anno eviterei di fargli anticipare l'avvio della scuola primaria.

Scusate la fretta ma l'augurio di una buona befana a tutti voi non può mancare: auguri!

Rosalba il 6 gennaio 2011 alle ore 20:15 ha detto...

Mammadifretta le classi omogenee per età alla scuola infanzia le ho sempre considerate una follia educativa, che non so come si è diffusa in certe scuola infanzia. Mi dai spunto per un post sull'argomento.
Tu hai tempo per decidere circa l'anticipo.
Grazie

Rosalba il 6 gennaio 2011 alle ore 20:17 ha detto...

Rosy grazie carissima, Buon Epifania anche a te, tu sei brava a scrivere poesie e le filastricche sono ad un passo dalle poesie!
Un bacino

Rosalba il 6 gennaio 2011 alle ore 20:31 ha detto...

@Silentart @Chiara più che altro mi chiedo a chi giovi veramente questo anno levato ai giochi, la mia più grande perplessità rimane quella. Io penso che c'è il tempo per fare tutto e bene (e anche molto bene) anche andando a scuola Primaria regolarmemte.

Grazie per il prezioso contributo al post

Rosalba il 6 gennaio 2011 alle ore 20:35 ha detto...

@Claudia ho in parte già risposto alla tua domanda nel commento precedente. Chiediti se davvero hai tutta questa fretta di veder tuo figlio crescere o se non vuoi prendere la vita con calma godendoti ogni passaggio.
la risposta sta nella vostra filosofia familiare e nell'essere pronto del tuo bambino a questa esperienza.

Grazie per il contibuto

Anonimo ha detto...

Buonasera a tutti, leggo questo blog stasera per la prima volta e, interessata dall'argomento ho pensato di dire la mia esperienza. Ho due bambini, una bimba di 12 anni e un bimbo di quasi 6. Entrambi sono nati all'inizio dell'anno e mi ero posta anche io il dubbio se anticipare la scuola primaria. In realtà per quanto riguarda la figlia maggiore dubbi ne ho avuti pochi in quanto, nonostante fosse didatticamente pronta, non lo era psicologicamente ed emotivamente, così è andata a scuola a 6 anni e mezzo. Non mi sono MAI pentita di questa scelta perchè (anche grazie a due Maestre eccezionali, con la M maiuscola) ha fatto il suo percorso educativo e scolastico in maniera del tutto serena e senza problemi. Non credo che anticipando l'anno sarebbe stata la stessa cosa.
Per il secondo bimbo ho avuto tanti, ma tanti dubbi, perchè è molto sveglio e autonomo, inoltre avrei avuto le insegnanti della sorella. Ci abbiamo riflettuto davvero tanto, ma poi anche alla luce della nuova riforma scolastica che ha tolto tanto alla scuola primaria, abbiamo pensato che era meglio dargli ancora del tempo per giocare, crescere ed essere pronto ad affrontare la sua nuova esperienza di vita.
Non ci siamo pentiti di questa scelta perchè credo che un po' di maturità e di sicurezza in più in questo contesto non guasti.
Grazie a tutti.
MammaMau

Rosalba il 6 gennaio 2011 alle ore 22:15 ha detto...

MammaMau grazie per la tua testimonianza, ed esperienza di genitore, che getta una luce di serenità su una scelta che alcune famiglie vivono giustamentecon ansia e preoccupazione. Chiedendosi se il mancato anticipo non sia la perdita di un'opportunità.
La tua esperienza ci rassicura.
E la tua visione delle cose e la tua scelta lasciano all'infanzia il tempo per giocare, per la spensieratezza.

Grazie e benvenuta :-))

Mammabradipo il 7 gennaio 2011 alle ore 17:39 ha detto...

Mia figlia ha appena compiuto sei anni il primo gennaio e frequenta l'ultimo anno di scuola materna...la scelta negli anni scorsi è stata un bel dilemma anche per noi, poi abbiamo fatto una scaletta di pro e di contro ed abbiamo optato per non anticiparla.
Sicuramente in quest'ultimo anno è maturata molto ed il cambiamento l'hanno notato anche alla materna, a settembre inizierà le elementari e vedremo come andranno le cose...

Rosalba il 7 gennaio 2011 alle ore 18:06 ha detto...

Mammabradipo di fatto la legge promuove l'anticipo sdoganando per legge la "fretta", che in educazione non ha nessun senso per i bambini tipici cioè quei bambini che rispettano i tempi normali dell'apprendimento. Lo fa in controtendenza rispetto a ciò che stiamo comprendo in molti, genitori, docenti e studiosi compresi: che è ora di tornare a tempi a misura di bambino.
Grazie per il contributo al post e a presto!

Tiz_and_co il 7 gennaio 2011 alle ore 20:30 ha detto...

io ho tre figli, le prime due di maggio e febbraio sono andate a scuola a sei anni e un po', e le elementari stanno andando via lisce, con tanta soddisfazione delle bambine. Per inciso, hanno entrambe iniziato la scuola sapendo già leggere/scrivere e conoscendo il senso di addizione e sottrazione, non per scelta dei genitori, ma perche' hanno capito da sole i meccanismi. Eppure non si sono mai "annoiate" in classe. Il terzo è di fine novembre, e io ho tentato di posticiparlo (nonostante anche lui già avesse imparato a leggere/scivere/far conti, complici anche le sorelle). Le maestre della materna hanno remato contro la mia scelta con tutte le loro forze, e alla fine mi sono arresa, anche perche' il bambino non amava la scuola materna. Ora è in prima elementare, e io sono ancora un po' tesa al riguardo ... attendo la fine dell'anno per un bilancio definitivo.
grazie per aver aperto quest'argomento di riflessione, perche' talvolta la possibilità dell'anticipo viene intesa come un dovere e non anticipare come un'ammissione di inadeguatezza del proprio figlio.
Tiziana

Rosalba il 7 gennaio 2011 alle ore 21:49 ha detto...

Tiziana la tua esperienza conferma un'idea diffusa fra gli insegnanti: maggiore è la consapevolezza dei genitori e più è la prudenza nel decidere l'anticipo.
Spesso la decisione dell'anticipo è fatta senza valutare le conseguenze sul bambino, è questo può essere anche sintomo di una scarsa conoscenza delle tappe di sviluppo dei bambini.
I genitori più prudenti fanno una valutazione anche sul lungo periodo proprio alla luce delle caratterisitiche del loro figlio. Un pò come hai fatto te Tiziana :-)
grazie per il contributo al post e a presto.

elisa il 8 gennaio 2011 alle ore 22:20 ha detto...

interessantissima riflessione: sono contrarissima agli anticipi forzati..un anno in più alla scuola dell'infanzia non può che giovare e non solo, spesso , anzi quasi sempre gli anticipatari la non sono ancora maturi per affrontare tutte le richieste della scuola primaria anche dimostrano di saper scrivere ...spesso poi quall'anno in anticipo, si perde lungo la strada perchè comunque sono bambini che si trovano a dover convivere con compagni più maturi ...insomma il divario c'è e si manifesta in qualsiasi occasione ...
un caro saluto

mari il 9 gennaio 2011 alle ore 19:25 ha detto...

grazie a te!!

Rosalba il 10 gennaio 2011 alle ore 22:09 ha detto...

Elisa io credo che come insegnanti abbiamo capito l'importanza di una crescita che rispetti l'infanzia del bambino. Mi sa che è solo al ministero che non lo hanno capito o forse era una fovore alla scuola privata il loro!
Un caro saluto

FRANCESCA ha detto...

Io ho 4 bambini, uno è nato il 29 dicembre per cui per forza di cose andrà alla primaria a 5 anni e mezzo e una bambina nata il 6 gennaio alla quale ho fatto anticipare la scuola dell'infanzia in modo da mandarla alla primaria a 5 anni e mezzo come il fratello senza farle perdere un anno di asilo.
La bambina è sveglia e terzogenita ero molto convinta della mia decisione perchè credo che come ce la farà il fratello, sicuramente ce la farà anche lei nata una settimana dopo (anche se in anni diversi).
Le maestre mi hanno sconsigliato la cosa perchè sono contrarie all'anticipo e perchè hanno impostato un lavoro didattico, con questi bambini di gennaio, svolto in tre anni e mezzo.
Purtroppo mi dicono che devo decidere subito se anticipare la scuola o no, quando avrà 5 anni e mezzo, mentre io speravo di farle fare tranquillamente i suoi 2 anni e mezzo di asilo e poi vedere in base all'indole della bambina.
Suo fratello inizierà la primaria a settembre di quest'anno per cui non so ancora come si troverà rispetto al fratello, di un anno più vecchio (luglio), che ha iniziato lo scorso hanno.
Per lui è stato ed è tutt'ora duro il passaggio da scuola dell'infanzia a primaria perchè fatica a stare fermo, a concentrarsi ec... .Per cui penso che sia più un problema caratteriale, a volte, piuttosto che di mese di nascita.
Chiedo consiglio

Rosalba il 11 maggio 2012 alle ore 15:47 ha detto...

Ciao Francesca, credo di averlo esposto anche nell'articolo, se anticipare significasse entrare prima nel modno del lavoro sarei anche d'accordo, ma son che non sarà così o almeno non lo sarà per tanti. Allora a questo punto occorre valutare solo il benessere dei bambini. Certamente se la bambina è preparata a questa scelta potrebbe essere una delusione per lei. Dipende da quanto se n'è parlato. E dipense ,se me lo consenti, dal convincimento dei genitori. L'importante, una volta fatta la scelta, che va fatta con molto anticipo, perchè le iscrizioni sono a febbraio, è sostenerla e soprattutto sostenere la bambina in tutto il percorso, perchè a volte la differenza tra un anticipatario e un bambino di età normale si vede con gli anni.
Un saluto

 

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