Apprendo da Bambini oggi e Linguaggio macchina, che un gruppo di bambini della scuola primaria di Blackawton in Inghilterra ha partecipato ad una ricerca e relativa pubblicazione su una rivista scientifica “peer-review” della Royal Society. Oggetto dello studio è stato il bombo e le sue capacità visive. Circa i temi della ricerca rimando ai link di cui sopra, ciascuno dei quali raccontano secondo due diverse prospettive. In particolare su Bambini oggi si sottolinea la diversità di metodo o se vogliamo l'assenza di metodo nella scuola Primaria, dove i bambini apprendono troppo spesso le scienze tramite la compilazione di schede preconfezionate.
Quello che intendo invece sottolineare è un tema già proposto in queste pagine di scuola, che è correlato al modo con il quale si apprende, con il quale si comunica con gli alunni generando l'apprendimento.
Cosa motiva la partecipazione dei bambini ad una ricerca peer-review? Certamente la convinzione che si apprende attraverso l'uso del metodo sperimentale. Il medodo non si apprende ascoltandolo o ripetendone a memoria le fasi. Lo si apprende adoperandolo. E nel caso in oggetto si producono contenuti rilevanti per la comunità.
Ma c'è di più. Un'attività di ricerca scientifica che ha come principali attori i bambini, di fatto promuove un'altra operazione, ancora assente nelle aule italiane, mette in atto un comportamento assertivo, riconosce l'autorevolezza dei bambini a eseguire un compito fino a ieri concesso solo agli adulti. Una condotta assertiva, per dirla con Cristina Copelli, in Interazioni del Comunicare di Paolo Moderato, che riportando Alberti e Emmons (1974)
"promuove l'uguaglianza dei rapporti umani, mettendoci in grado di agire nel nostro migliore interesse... di esprime con facilità e onestà le nostre sensazioni e di esercitare i nostri diritti senza negare quelli degli altri"
E ancora
...qualsiasi training per l'assertività, mira a scardinare idee e convinzioni quali: "Gli adulti sono più importanti dei bambini" "Gli insegnanti sono più importanti degli studenti"
Ed ecco allora che ai dati della ricerca scientifica dei bambini di scuola Primaria inglesi, occorre affiancare una lettura del contesto di senso nel quale essa si è potuta realizzare, analizzare gli elementi che in quel caso hanno consentito la rimozione degli ostacoli all'effettiva affermazione del pensiero e dell'operato dei bambini. Nel metodo e con il metodo.
Non necessariamente le sperimentazioni e le piccole ricerche della nostra scuola finiranno nelle riviste peer-review, perchè a tal scopo occorre una rete collegata ai centri di ricerca e alle università, ma occorre guardare come già detto al metodo scientifico e alle sue applicazioni evitando un'insegnamento delle scienze astratto, che tanti danni ha causato negli ultimi decenni.
Ma l'aspetto più rilevante di questa esperienza è che da essa la scuola può trarre elementi di replicabilità per la didattica con l'introduzione nella pratica quotidiana di comportamenti assertivi. E anche in questo caso stiamo parlando di clima dell'apprendimento. Ed è solo l'inizio.
Ma l'aspetto più rilevante di questa esperienza è che da essa la scuola può trarre elementi di replicabilità per la didattica con l'introduzione nella pratica quotidiana di comportamenti assertivi. E anche in questo caso stiamo parlando di clima dell'apprendimento. Ed è solo l'inizio.
4 riflessioni:
Molto interessante!
Leggendo queste cose mi accorgo sempre più come la scuola italiana per alcune cose è molto distante da altri paesi.
Si sperimenta,si fanno progetti,si cerca di renderla sempre più tecnologica,ma mancano le basi strutturali.
Speriamo in un futuro migliore.......
Buon anno cara
Lella
Da noi pare che manchino sempre le basi, ma son convinta che chi potrebbe e dovrebbe crearle fanno ben poco.
Ho l'impressione che negli ultimi tempi la nostra scuola imita il gambero...certamente questa è solo una mia personale considerazione, e non per colpa degli insegnanti e ne degli studenti.
Ero ragazza, e la parola che sentivo era sempre... da noi mancano le strutture, ero una giovane,donna e la parola ritornava...ora sento sempre la stessa parola la quale magicamente mette tacere tutto.
Noi siamo un paese dove basi e strutture mancano ovunque non solo nella la scuola... Va bene questo è un'altra cosa che non è il caso di parlarne in questo contesto
Abbraccioni
Cara Lella io credo che più di ogni altra cosa mancano le basi culturali.
Buon anno anche a te carissima!
Cara Rosy come dicevo a Lella è più un questione culturale secondo me, un abito mentale da indossare, perchè la scuola finanzia oggettini come le lavagne interattive multimediali, anche nell'interesse di chi le commercia. Si tratta di scelte, di scelte politiche come sempre.
Un bacino ed un abbraccio
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