di Maestra Rosalba

sabato 12 febbraio 2011

Costruire Un Tangram

Il tangram è un gioco assai conosciuto, di origine orientale, è costituito da sette forme di cartonicino o legno leggero, di diverso colore o in unico colore, disposti inizialmente in forma di quadrato: il quadrato una volta diviso secondo uno schema fisso, contiene 5 triangoli: 2 grandi, 1 medio, 2 piccoli; 1 quadrato, 1 parallelogramma. Lo scopo del gioco è formare figure di senso compiuto. Le regole consistono nell'usare tutti e sette i pezzi per comporre la figura finale,  senza sovrapporne nessuno. 
Del Tangram esistono naturalmente le versioni su internet.  Questo gioco l'ho proposto agli alunni prima che su carta a video. A video l'utilità è l'affinamento della capacità immaginativa, creativa e di logica: il gioco, solitamente consiste nell'avere una sagoma scura  da riempire con i canonici sette pezzi colorati.
In realtà i pezzi sono multipli l'uno dell'altro, i due triangolini piccoli combaciano con il quadrato,  allo stesso modo nel parallelogramma, il triangolo medio sta due volte in quelli grandi e via dicendo, perchè le combinazioni sono varie.
Il bello del gioco è proprio che una serie finita di forme (sette) danno vita ad una serie infinita di sagome.

Implicazioni cognitive
Le sagome diventano rappresentazioni schematiche (o stilizzate) della realtà: persone, animali oggetti. Non a caso si usano in Arte e immagine proprio per la possibilità rappresentativa che offrono. L'altro utilizzo è quello matematico, legato alla costruzione del quadrato stesso, alla proprorzioni intuibili facilmente quando si è diviso il quadrato ma anche, come già dicevo alla logica, alla distribuzione dei pezzi per ottenere figure di senso compiuto. Il passaggio da una realtà morbida fatta di forme affusolate che hanno una proporzione (maggiormente celata in virtù della morbidezza) ad una realtà schematica in cui la proporzione e il disegno sono  dati dall'accostamento delle forme. E quelle forme una volta assempblate, diventano fatto matematico perchè della realtà conservano solo la rappresentazione.

Costruire con le mani: partendo dal progetto
Realizzandolo è apparso chiaro che il tangram è prima di tutto un quadrato "magico" da costruire con le proprie mani, perchè toccare con le mani, lavorare di righello, matita, ritagliare, numerare e colorare è diverso dall'utilizzare forme pronte: la differenza è in parte la stessa tra comprare un preparato per torte pronto, o comprare gli ingredienti separati e dosare, misurare, mischiare. Nel primo caso in realtà cuciniamo solo una torta, solo nel secondo impariamo a fare una torta.
Perchè il secondo metodo mira alla comprensione dei processi, dei meccanismi di realizzazione di un qualcosa. Il tamgram  di cartone, crea il famoso passaggio tra mani e cervello così importante per la memoria, che invece il video non sollecita.
E che il tangram ci porta alla rappresentazione della realtà è fatto che va spiegato ai bambini, non possiamo ridurci, almeno con quelli più grandi nella scuola Primaria e sicuramente nei gradi successivi,  alla realizzazione di figure, ma spiegare a cosa servono gli schematismi: rappresentare e misurare.

Nel video gli alunni al lavoro.

Mi sono ispirata qui modificando alcune piccole cose. Trovate qui la sagoma per realizzare il tangram. Noi abbiamo realizzato un tangram ogni due bambini, per promuovere la collaborazione sia nella costruzione che nella elaborazione delle figure, a ogni coppia è stata data la pagina stampata delle sagome che trovate qui sagome persone e qui sagome animali. Buona forma a tutti!

Per saperne di più e il link dall'amica Sybille che ne aveva parlato qui


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2 riflessioni:

Sybille il 13 febbraio 2011 alle ore 08:21 ha detto...

Hai proprio ragione, la proposta del Tangram piace sempre!
Mi permetto di segnalare il mio post a riguardo, anche qui ci sono alcuni links di esempi e fra i commenti c'é l'indicazione per un bel libro inglese (cosí si puó fare matematica + inglese:) -
http://buntglas.wordpress.com/2010/06/10/tangram-time/
Nella nostra scuoletta avevamo uno schedario che riportava gli esempi con dietro le sagome con la "soluzione" (ovvero ben delineate), mi dispiace di non averle copiate allora, mi sembra una idea utile (nel senso montessoriano dell'autocontrollo).
buona domenica!

Rosalba il 13 febbraio 2011 alle ore 09:22 ha detto...

Grazie Sybille ho aggiornato il post con il tuo link, che ho sicuramente letto e del quale non mi sono ricordata (il bello è che ho pure cercato in rete). Sarebbero utili per i bambini le schede con le soluzioni, perchè fanno una gran fatica cone le sagome unite. Continuerò a cercare magari si trova qualcosa pure in rete.

Grazie e buona domenica!

 

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