Il diario e l’autobiografia sono forme testuali, sempre inerenti la forma della narrazione, che si presentano in classe terza di scuola Primaria. Si confanno molto all’età dei bambini, che iniziano proprio in questo periodo a coltivare forme di espressività personale, non solo con piccoli racconti, ma anche attraverso l’appunto scritto degli episodi di vita quotidiana. Al diario spesso raccontano le loro piccole storie e difficoltà durante l’avvicinamento al mondo dei ragazzi. I diari dei bambini sono spesso ricchi di episodi di amicizia e legate a questa anche i litigi e le inimicizie che la caratterizzano.
Un occasione per parlare di emozioni
Anche la presentazione di queste forme testuali è l’occasione per insegnare ai bambini il modo di razionalizzare i fatti, i dispiaceri e le incomprensioni che spesso si verificano nella quotidianità, tra amici e amiche, tra compagni e le compagne, senza trascurare il rapporto con i genitori.
Scrivere aiuta la riflessione, perché è proprio alla rilettura delle nostre parole che scopriamo di aver o esagerato o minimizzato con le nostre reazioni.
Scrivere aiuta a razionalizzare le situazioni
Questo vale anche per i bambini, ecco perché la presentazione delle forme testuali del Diario e dell’Autobiografia sono un occasione per invitare gli alunni che ancora non lo fanno, a scrivere le loro impressioni sulle cose, su quelle belle e su quelle meno piacevoli che meritano una pausa di riflessione per essere poi valutate a freddo. Insegniamo ai bambini a darsi il tempo per capire e mettere insieme un giudizio distaccato sui fatti, senza cadere nei personalismi e nelle dialettiche complottiste, il famoso “ce l’hanno tutti con me”, che spesso sentiamo pronunciare ai nostri alunni e ai figli. Insegniamo loro che spesso il mondo è diverso se guardato con serenità, quando è passato il momento di rabbia. Il momento di rabbia ci può stare ma deve intanto esprimersi i modo adeguato senza che questo comporti azioni del quale poi ci si pente o peggio dannose e sfociare invece in una forme positive di razionalizzazione degli eventi, anche per fare in modo di non doversi ritrovare successivamente nella stessa situazione. Il famoso imparare dagli errori.
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