Che le vacanze estive siano il tempo del riposo dei bambini l'ho sempre pensato fin da quando ero piccola.
Penso alle mie vacanze di allora e ricordo che facevo tanti progetti su cosa fare del mio tempo, anche se finivo col fare la metà delle cose (come ora).
Fatte salve le piccole incombenze famigliari, il resto era tempo passato a giocare in casa e in vicinato. Allora non c'era la moda del libro delle vacanze, se veniva un po' di nostalgia delle cose di scuola, prendevo un quaderno non terminato e scrivevo. E poi leggevo, leggevo tantissimo. In proporzione più libri di quanti ne leggo ora.
In questi anni di scuola Primaria mi sono attenuta a questo principio delle vacanze come tempo dell'Infanzia e ho evitato i compiti codificati, rigidi che implicassero un impegno giornaliero indicando (perchè i compiti estivi non possono essere imposti, semmai concordati) attività che contemplassero invece la riflessione, l'osservazione, la lettura, la scrittura e la comprensione.
A nessuno di noi adulti piacerebbe che nel nostro mese di ferie chiedessero di mantenere parte degli impegni di lavoro.
E' anche vero che durante la disponibilità di tempo delle vacanze, i bambini devono mantenere almeno un po' di esercizio piuttosto che stare di fronte a computer, videogiochi o alla noia. E' questo il motivo che spinge a dare indicazioni di compito delle vacanze. Perchè se a ciascun bimbo fosse dato di poter viaggiare, conoscere, incontrare altre persone il bisogno di compiti sarebbe più che soddisfatto. Se per compiti intendiamo (come molti sostengono) tenere il cervello in esercizio.
Ed è a questo punto che viene da chiedersi se un libro con predominanza di schede di esercizi di grammatica e di esercizi di matematica, sia il modo giusto per tenere memoria di quanto fatto a scuola e mantenersi in esercizio durante il periodo estivo.
Oltre a pensare che le vacanze sono vacanze per tutti, penso che le schede in quanto tali non servono a nulla, che ogni esercizio per essere svolto e compreso necessita sempre di un ragionamento che ne supporti l'esecuzione. Anzi credo che durante l'estate le schede facciano proprio male, soprattutto se fatte in solitudine di appartamenti e case assolate.
Io credo che il miglior compagno di viaggio di una vacanza estiva di un bambino di scuola Primaria, sia un libro o tanti libri da leggere, un diario da scrivere, un quaderno di pensieri, attività che si basino più sul piacere, la volontà di fare e l' esercizio di una passione.
E di questo vorrei convincere i tantissimi fan del libro delle vacanze, equamente distribuiti fra insegnanti e genitori.
Se solo ragionassimo su quali sono i bisogni di un bambino di scuola Primaria converremmo facilmente che un bambino perchè consolidi e aumenti il suo vocabolario, perchè interiorizzi le regole grammaticali (apprese durante l'anno a scuola) ha necessità di: leggere, parlare, riflettere su ciò che legge o vede e scrivere.
Leggere, anche vicino a un adulto che ascolta o spiega i vocaboli difficili. Parlare, che aiuta a coordinare, a riordinare il pensiero, perchè pensare e parlare sono sincroni nello sforzo di farsi capire. E scrivere. Scrivere così come si è imparato a farlo finora, scrivere perchè nessuna scheda serve a formulare frasi, collegarle e strutturarle in un testo.
Ecco noi dovremmo accompagnare i bambini in questo e condividere con loro qualche momento, trasmettergli un po' del nostro piacere di leggere, non lasciarlo solo di fronte al libro degli esercizi.
Ecco noi dovremmo accompagnare i bambini in questo e condividere con loro qualche momento, trasmettergli un po' del nostro piacere di leggere, non lasciarlo solo di fronte al libro degli esercizi.
I compiti per le vacanze? Leggere, osservare, riflettere, parlare e scrivere. A me non sembrano nemmeno pochi a dire il vero.
11 riflessioni:
Sei una maestra mito!
Sono d'accordo con te, ai miei due figli di prima e di terza hanno già dato i titoli dei libri estivi... Sono indecisa, da un lato vorrei oppormi, non comprarli e fare quello che consigli tu, dall'altro non vorrei essere l'unica mamma fuori dal coro (che vuol dire costringere i miei figli a essere gli unici fuori dal coro!).
Sono una maestra ... perfettamente d'accordo con te! Ma c'è un ma! Per fare quello che dici tu ci vorrebbero dei genitori sensibili a queste necessità dei bambini. In realtà spesso a scuola ci troviamo di fronte a famiglie che "abbandonano" i loro figli davanti a una televisione o ad un pc, soli e non in compagnia di un amico, che non parlano con loro e non fanno loro compiere le esperienze che tu hai descritto e di cui avrebbero bisogno. Per questo ogni anno cerco di far scegliere dai miei allievi un compagno di viaggio delle vacanze (se non sarà l'unico dipende da loro!) e insieme cominciamo a pensare come sarà bello portarlo a spasso con noi e completarlo/pasticciarlo giocando con lui nelle vacanze. Per molti allievi è l'unico libro che transita per casa (insieme al libro di scuola che leggono con discreta avidità) ... pensa alla povertà di stimoli se non avessero nemmeno quello! Certo ci vuole la disponibilità della famiglia a lavorare nella stessa direzione, per noi la scelta del libro delle vacanze è condivisa con le famiglie in primis.
sono d'accordo con Mandimandi, purtroppo.
La realtà in cui ci troviamo a lavorare non sempre permette di fare la splendida scelta che tu hai proposto.
Nel mio piccolo consiglio l'acquisto di un libro e di tanta lettura senza però imporre l'esecuzione di tutte le pagine e propongo (copiato dai tuoi consigli) il diario delle vacanze.
Grazie per aver espresso i vostri dubbi nei commenti.
Lo so che non è facile e non pensiate che anche io non mi scontri con le esigenze dei genitori, che non sempre coincidono con quanto indicato a scuola.
Ovviamente poi tutte noi insegnanti facciamo considerazioni che possono o no essere raccolte. I nostri sono sempre inviti ponderati e mirati a dare il meglio per ogni bambino.
L'estate è un periodo che appartiene alla famiglia il nostro dovere è dare suggerimenti, anche perchè alla fine c'è sempre chi li
coglie. E poi i bambini, i nostri suggerimenti li apprezzeranno più avanti. Come dico sempre l'importante è seminare.
Grazie @6cuorieunacasetta @Mandimandi e a te @Chiara sempre così presente.
Mi sentirei di fare un'altra riflessione...in Italia mia figlia finirà la scuola il 10 giugno e la inizierà a metà settembre...è più di 3 mesi, considerando che in anno i mesi sono 12 è quasi un terzo...secondo me è troppo tempo per rimanere senza esercizio alcuno...altra cosa ad esempio in Germania dove si va a scuola molto più a lungo...
Si anonimo è come dici, tre mesi senza far nulla è un periodo esorbitante, la discussione infatti verte su quali strumenti far usare al bambino per apprendere nel periodo estivo, e non necessariamente devono essere uguali a quelli scolastici.
Grazie della partecipazione
ciao Rosalba
sono in ritardo con il commento, ma solo ora ho letto il tuo post ... sono pienamente d'accordo con te!!! e non darei i compiti delle vacanze, pensa che nella mia scuola poi non si correggono nemmeno (che senso ha farli!!!), ma sono sicura che alcuni bambini, la maggioranza, non farebbe niente, ma mi piacerebbe molto poter dar loro un diario da aggiornare e leggere e leggere ...
mi sono illuminata quando ho comprato la pedagogia della lumaca, ma i genitori e anche dei colleghi, non sono pronti perchè bisogna vedere ciò che si fa e ogni giorno tante pagine del quaderno
Nella fretta di scrivere sono stata un po' caotica, spero si capisca qualcosa
a presto Patrizia
Sei stata chiarissima Patrizia,io tutta questa premura, questa voglia di correre non la capisco, io credo che per i bambini si possono trovare mille modi per esercitarsi e non disperdere il prezioso tempo estivo. Possibile che il libro delle vacanze sia l'unico modo? Un tempo noi si andava in colonia e già una fetta di vacanza volava.
Ora con tutte le fobie e le paure che abbiamo non li mandimo nemmno lì i figli, privandoli di un esperienza unica!
Grazie ♥
Buonasera! Io non comprerò i libri imposti dalle maestre quest'estate. Anzi, ho sempre fatto così. E così faceva mia mamma con me. Ci sono tante tantissime altre cose da fare!Ma anche quello che dite voi è vero, dipende dalla famiglia che si ha. Dipende da quanto tempo si possa dedicare a noi, ai nostri figli, alle passeggiate e ai pomeriggi a leggere, colorare, giocare insieme. Non sempre, purtroppo, è possibile però.
Io ho trovato solo un libro che vi consiglio , almeno per curiosità ( c'è qualche pagina sul loro sito) e mi è piaciuto tanto perchè non ricorda per niente la scuola. Ma fa imparare, molto.
Vi posto il link www.lupusin.com si chiama Summer activities.
Non compriamo libri aridi e scolastici. Qualsiasi cosa facciamo rendiamola piacevole, rendiamola un gioco, così , magari, riusciamo a giocare un po' anche noi...
sono un'insegnante di scuola primaria.
in 19 anni di lavoro non ho mai "consigliato"
un libro per le vacanze, contro il parere delle colleghe e dei genitori. e non lo compro neanche a mia figlia!
buone va-can-ze!
ANTONELLA
Grazie Paola, e se penso alla mole di cose da fare in estate durante le vacanze, credo che valga per tutti e il tempo pare tanto e invece vola, mi domando il senso di farlo passare sui quaderni anzichè all'aria aperta a inventare e giocare, e quando non ci sono i cortili ci sono i parchi e quando non ci sono i parchi basta un libro di esperimenti per bambini... il sapere non è concentrato nei quaderni operativi, mi premeva precisare questo concetto.
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