Di tutto ciò che una maestra all'antica può immaginare che accada durante la crescita degli alunni, che ha conosciuto piccoli cuccioli all'ingresso in prima elementare, ce ne sono certe che sfuggono.
Una maestra pensa, anzi lo vede giorno per giorno, che i suoi alunni crescono e che fatalmente da lì a poco dovrà smettere di chiamarli bambini e usare almeno in quinta la parola "ragazzi".
Provateci voi a passare da bambini a ragazzi.
Perchè i genitori usano il nome proprio, ma la maestra si rivolge la maggior parte delle volte al gruppo e quindi usa spessissimo "bambini". Poi ci sarà il tempo in cui userà entrambi e gli alunni cominceranno a chiedersi se non si tratti di vecchiaia precoce, visto che aveva promesso di chiamarli da un certo punto in poi ragazzi.
Ma quello che una maestra all'antica, benchè all'apparenza ancora giovane e sempre all'apparenza dalle idee moderne, non si aspetta, è che una mamma, forse più per avvisare che per la notizia in sè, dica che il suo figliolo ha voluto mettere l'orecchino.
La maestra all'antica e la maestra più giovane si guardano, quella apparentemente moderna si siede nella sua sedia coi braccioli e guardandosi intorno smarrita, perchè il terreno per un attimo ha dato segni di cedimento, cerca suggerimenti nei cartelli appesi intorno, riuscendo solo a proferire un "si?" piatto e sottile.
E la mamma fieramente, riprende allegra e dice che il bambino lo aveva già chiesto lo scorso anno ma che era sembrato troppo presto. La maestra cerca di mettere ordine nella cattedra già ordinata, piene di schede da firmare e consegnare, e sempre agitata cerca qualcosa di intelligente da dire, qualcosa di cortese e che non offenda nessuno. Al volo le viene in mente di dire che lei ha sempre resistito alle pressioni della figlia sui buchi supplemetari e sui tatuaggi e si accorge subito, mordendosi la lingua di aver detto la propria opinione.
Ma la collega giovane con balzo felino le viene in soccorso dicendo: "Certo... se il bambino lo voleva a tutti i costi..."
E la mamma a quel punto, che quel giorno sembrava avere una risposta per tutto, dice che lo porta il fratello grande e che allora anche il piccolo lo ha voluto.
Alla maestra non resta che aspettare settembre per vedere l'effetto che fa o che farà per meglio dire.
E pensa, congedando con una stretta di mano la mamma moderna, che è ora di smetterla di preoccuparsi se è giusto o non è giusto, che le maestre vecchia maniera sono superate, anzi forse è arrivato il momento di diventare anche lei un po' più moderna e un'idea da qui a settembre, per non sfigurare, le verrà di certo.
2 riflessioni:
Chissà cosa direbbe questa deliziosa maestra giovane ma vecchia maniera al cospetto di un 7enne, maschio, con la treccia...
La mamma dal suo canto le direbbe la verità, ovvero che il 7enne fino a 5 anni portava la testa rapata a zero e che se gli crescevano più del dovuto dava in escandescenza e fremeva per farseli rasare!
Poi, tutto d'un botto il 5 enne, senza alcuna influenza esterna e senza alcun esempio da seguire non ha voluto più tagliare i capellii che, dopo 2 anni, sono luuuuunghi lunghi e che per necessità, scolastica prima e climatica poi, sono sempre ordinatamente (ordinatamente è una metafora eh!) intrecciati!
C'è anche da dire che il 7enne, per via della folta chioma da asciugare, è sempre l'ultimo ad uscire dagli spogliatoi della scuola calcio, che tutti lo prendono in giro, che tutti gli suggeriscono di tagliare, che in molti lo scambiano per femmina ma... il coerente 7enne di tagliare non ne vuole proprio sapere e prosegue imperterrito nel suo scopo finale: avere i capelli così lunghi da non dover più usare la sciarpa in inverno!
:D :D :D
Io dico che finchè si tratta di piccole manìe, passeggere o meno, che poco compromettono la salute e l'equilibrio psicologico dell'individuo, certe cose si possono far passare: preferisco questo ad altri pericolosi grilli per la testa!
Su certe argomentazioni ammetto l'elasticità mentale, su altre cose invece non ci passo proprio: i "grilli" mi hanno sempre fatto una certa impressione! ;)
L'ho sempre pansata come te cara Anna, ho preferito i capelli biondi (che poi ricrescono) ai cambiamenti permanenti. E bene fai tu ad assecondare il settenne che mi pare oltre che coerente anche molto coraggioso. Ha tutta la mia stima.
Un abbraccio e buone vacanze scolastiche!
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