di Maestra Rosalba

giovedì 25 agosto 2011

Programmazione didattica classe terza scuola Primaria

Rendo disponibile per i colleghi della scuola Primaria la programmazione didattica completa per la classe terza.
La classe terza si caratterizza per la delicata fase di passaggio allo studio individuale, all'approfondimento a casa dei contenuti, soprattutto per quanto riguarda materie come la storia e la geografia, con una mole cospicua di notizie e contenuti riguardanti il passato e i luoghi. Senza contare che anche in Italiano sono parecchie le regole grammaticali da saper usare e da mandare a memoria.
Il metodo
Nella parte iniziale la cura maggiore deve andare quindi al metodo, all'apprendimento di strategie finalizzate a saper organizzare i contenuti, al saper utilizzare le parole chiave per lo studio che mira non solo alla conoscenza, ma anche alla capacità di riferire i contenuti appresi. Con gradualità il bambino deve potersi formare un personale metodo di studio, sviluppare la memoria a breve e a lungo termine.
L'esperienza suggerisce che non è il caso di aspettare la classe quinta per iniziare a parlare di metodo di studio: un sistema didattico misto, fatto di attività laboratoriali, di spiegazioni frontali, di primi approfondimenti individuali, di ricerca e organizzazione dei contenuti, sono il necessario presupposto per costruire con gradualità il metodo di studio. Una strategia che si rivela spesso efficace è il confronto continuo e il lavoro sulle differenze, un parallelismo che permette ai bambini di fissare i punti di diversità, i cambiamenti, le affinità tra un passaggio e l'altro nei contenuti.

Riepilogando
In classe terza 
- introduzione al metodo di studio, non aspettare alle classi successive;
- presentazione delle mappe concettuali anche con utilizzo di xmind, ad esempio;
- utilizzare strategie di presentazione dei contenuti diversificate: per differenza, laboratorio didattico, lezione frontale, confronto e discussione continua nel gruppo;
- iniziare la ricerca individuale sui contenuti, sollecitare i primi tentativi di rielaborazione.

Ovviamente la programmazione è una traccia, che deve essere personalizzata a seconda del progetto educativo che s'intende attuare e della classe. Nel mio progetto ho dato uguale importanza a tutte le discipline, con l'intenzione d'integrarle e  renderle organiche durante le attività: fornendo riferimenti,  punti in comune e richiami continui a quanto già svolto, in modo da creare una rete di contenuti.

Di seguito i link per i download in due formati, ovviamente il colore giallo della copertina è dovuto al colore del fiocco, modificabile nel caso non corrisponda ai colori usati in altre regioni italiane. 


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3 riflessioni:

Unknown il 29 ottobre 2013 alle ore 16:39 ha detto...

Scrivo qui, ma potrei farlo ovunque perché il tuo sito non è solo bellissimo è anche utilissimo.
Grazie perché mi dai l'oppotunità di avere un confronto costante che mi arricchisce come persona e come insegnante. Ho consegnato la mia programmazione annuale con un solo rammarico quest'anno...non averla potuta confrontare, come negli anni passati, con la tua perché quest'anno ho una classe quarta...chissà magari ci sarà la possibilità di un confronto tardivo...

Anonimo ha detto...

Ho letto la programmazione della terza elementare.in quanto mamma non posso fare a meno di notare quanto mio figlio e la sua classe fossero indietro rispetto la programmazione molto chiare che hai pubblicato. Cosa mi consigli di fare, mi piacerebbe aiutarlo ad approfondire arricchire gli argomenti. Non vorrei che rimanga indietro e soffra il disagio del confronto con altri coetanei alle scuole medie, provenienti da altre scuole primarie. grazie Patrizia

Rosalba il 16 gennaio 2014 alle ore 07:31 ha detto...

E' sempre molto difficile integrare, senza creare attriti, ciò che viene fatto in classe. Per esempio più che fare compiti specifici, è possibile farlo instaurando un dialogo continuo con il bambino e la proposta didattica con la riflessione continua su ciò che si fa, costruendo raffronti e analizzando. Diverso è proporre contenuti che in aula non vengono proposti, dipende molto dal modo con cui lo si fa, nella consapevolezza che prima o poi questo si renderà palese anche agli insegnanti. Più che della mole dei contenuti, io mi preoccuperei della qualità dell'esperienza, il cui riflesso è nelle cose che il bambino sa fare. A volte meglio poco ma ben fatto, che molto ma raffazzonato.

 

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