Il primo passo per affrontare la dislessia è la presa di coscienza di insegnanti, genitori e in contenporanea del bambino stesso, che non percependola come un limite impara a conviverci elaborando altre strategie, anche perchè essa non preclude nulla dei gradi futuri di scuola, richiede solo un approccio modificato e tecniche di apprendimento commisurate al singolo.
Uno dei limiti più forti che come scuola si pone, è proprio la ritardata presa di coscienza e l'idea errata che ci troviamo di fronte a un vincolo per l'apprendimento.
Al contrario una volta compresa, accertata la difficoltà, e ciò può essere fatto entro
il terzo, quarto anno di scuola Primaria e stabilito quali strumenti
usare per comunicare, la strada per quanto ancora accidentata, ma ciò vale per tutti, è sicuramente più sgombra e agevole per il passaggio dei
saperi.
Già alla scuola Primaria un alunno dislessico è in grado di produrre testi adeguati, di offrirsi prestazioni all'altezza della sua e dell'altrui aspettativa.
Senza voler semplificare troppo, perchè apparirebbe fuorviante, si può dire che qualsiasi forma e modo di apprendere sono facilitati da un metodo e un sistema poco codificato, poco rigido, che lascia spazio ai diversi modi d'imparare. Il sistema deve caratterizzarsi per la capacità degli insegnanti a saper riconoscere le diverse caratteristiche dell'apprendimento, consentirne l'epressione e sostenerle con tutte le strategie possibili. Saper insegnare anche in presenza di dislessia, ma anche di tutte le altre difficoltà che caratterizzano l'apprendimento, è prima di tutto una forma di pensiero, una disponibilità di pensiero.
Il promo libro che segnalo, che fa il giro del web in questi giorni è Un'insolita compagna: la dislessia di Filippo Barbera
...un libro che affronta il problema dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) attraverso il racconto dell’esperienza di vita di un ragazzo dislessico e che testimonia che: “la dislessia non è una porta murata, ma una porta chiusa a doppia mandata. Per aprirla bisogna trovare la chiave giusta”.
Il secondo Demone Bianco - una storia di dislessia di Giacomo Cutrera
Quando ho iniziato 10 anni fa a parlare nelle scuole del tema della dislessia, ho voluto falo raccontando la mia storia.
Successivamente ho visto che parlarne era utile per molte persone e ho continuato a girare per tutta Italia per raccontare la mia esperienza.
Successivamente ho scritto il libro Demone Bianco e ho voluto che fosse scaricabile da internet gratuitamente per poter diffondere in molte scuole e farlo arrivare a molte famiglie.
Entrambi i libri sono scaricabili in formato pdf e sui rispettivi siti è presente il formato audio.
Per coloro che possiedono un Kindle ricordo che è possibile inviarsi il pdf nell'account gratuito e poter leggere comodamente i libri nel formato proprietario del dispositivo.
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