C'è una cosa che a scuola è ampiamente sottovalutata, prima da noi insegnanti e in parte anche dalle famiglie: gli alunni si stancano, si stancano quanto e come noi.
Si stancano di stare seduti dietro al banco tante ore, si stancano nello sforzo di restare attenti, si stancano a studiare, chi più chi meno, si stancano nella routine dei rapporti, un po' come i colleghi che stanno stretti nello stesso ufficio e che a furia di stare insieme cominciano a detestarsi.
Non so come accade che ci si dimentichi di questo fatto fondamentale, non che non si sappia, ma nel momento in cui anche noi adulti siamo stanchi, scordiamo che i bambini possono esserlo quanto noi.
E quando lo sono, come lo siamo noi, esplodono, perdono il controllo, si spazientiscono. Capita così che se ne escono con accuse ai compagni o agli insegnanti e in quel momento, ma solo perchè sono davvero stanchi, dicono cose che in altri momenti non direbbero.
E' in quel momento che la nostra capacità di gestire i rapporti in classe, di saper accogliere le critiche e le criticità, di spiegare, di mettere sotto agli occhi del bambino la nostra visione rispettando la sua, viene messa alla prova: abbiamo due strade argomentare con pazienza nonostante la stanchezza o chiudere la questione.
Io penso, non da oggi ma dagli inizi di questo faticoso mestiere, assolutamente faticoso come per i bambini dei quali portiamo una parte della responsabilità nella riuscita del loro percorso, penso che le emozioni dei bambini, anche quelle forti, vanno prese, accolte, custodite e rispettate, così nella semplicità dello scambio tra la maturità dell'adulto e il bisogno di rassicurazione di un bambino. Perchè quando un bambino è stanco spesse volte ha solo bisogno di essere rassicurato, senza che la sua stanchezza e le preoccupazioni che si porta dietro vengano sminuiti, spiegargli che è tutto a posto, che è tutto nella norma anche mentre si esagera, l'importare è capire perchè è accaduto e imparare a controllarsi. E spesso l'insegnante è lì proprio per spiegare, per non permettere che si esageri, per insegnare a fare in modo che non si esageri.
E nulla c'è di più bello del tornare a scuola e trovare bambini sorridenti e fiduciosi, notare che le nubi generate dalla stanchezza si sono dissipate al sole di qualche giorno di riposo.
Foto di blogmamma
2 riflessioni:
L'argomento è, secondo me, di grande interesse,poichè descrive una situazione facilmente individuabile nell'ambito scolastico, ma non sempre facilmente gestibile se non vengono attivate strategie, per altro ben specificate, basate su un corretto rapporto relazionale con gli alunni.
Grazie!
Argomento molto delicato, non sempre è facile comprendere perchè un bambino si comporta in un certo modo, ad un'attenta osservazione si capisce subito che molto cose derivano proprio da fattori condizionanti quali la fatica con conseguente perdita di autocontrollo, succede anche agli adulti, solo che al bambino non riconosciamo quasi mai questa attenuante. Una volta riconosciuta la causa dei comportamente è sempre più facile porvi un rimedio, spiegare e tornare alla normalità e a volte perfino farsi una sana risata su come siamo un po' tutti adulti e bambini.
grazie del commento
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