di Maestra Rosalba

venerdì 1 giugno 2012

Indicazioni Nazionali: revisione non starà mica per riduzione?

Con la Circolare ministeriale 24 maggio 2012, n. 46 il Miur invita gli uffici Regionali e i Dirigenti Scolastici ad attivarsi per favorire nelle istituzioni la partecipazione al progetto di revisione delle Indicazioni nazionali per la scuola di Base. La circolare comunica anche che è già presente una bozza di documento che contiene gli esiti del monitoraggio effettuato nei mesi scorsi e invita gli Usr a produrre azioni che promuovano il dibattito e a comunicare con un sitentico report  le risultanza entro il venti giugno prossimo.

A parte che non si capisce come mai le Indicazioni attuali, che sono in realtà abbastanza recenti e a mio avviso neppure tutte da gettare ma solo da integrare e non certamente sui contenuti, vadano a scadenza nemmeno fossero un vasetto di yogurt, viene da chiedersi come sarà possibile che gli Uffici Scolastici Regionali, già noti per la biblicità della tempistica, organizzino entro il venti di giugno prossimo:
- seminari tematici gestiti in collaborazione con scuole, reti di scuole, enti locali, associazioni, Università;
- focus group in alcune scuole (tra quelle a suo tempo segnalate dalle SS. LL. per le azioni di monitoraggio);
- elaborazione di memorie, proposte, segnalazioni a cura di gruppi di consultazione costituiti ad hoc. 

Allo stato attuale e per quello che è dato di vedere da dentro, la priorità della scuola non è quella di rielaborare i contenuti delle indicazioni. Alla scuola e agli insegnanti serve con urgenza parlare oggi di metodo e di strumenti, dando per scontato che andrebbe ripristinata l'offerta formativa a 30 ore. Se proprio di revisione si vuole dibattere servirebbe far esprimere gli insegnanti che le hanno usate per conoscere in cosa si sono rivelate carenti le attuali Indicazioni.

Certamente al Ministero non sorride l'idea di consultare una base che già per le Indicazioni Nazionali del 2007 manifestò un vistoso malcontento, ed è evidente che sarà prilegiata una consultazione più defilata.
Purtoppo l'indignazione quando improduttiva, che si limita a boicottare, che non consegna una proposta alternativa porta a essere esclusi dalle cose che, invece, gli insegnanti dovrebbero curare in prima persona: contenuti, metodi e strumenti, non fosse altro perché sono loro che li propongono in classe. 

Al Miur, invece, dovrebbero avere un po' più di coraggio nell'affrontare il malcontento, farsene carico (visto che le scelte in realtà le fanno loro) e provare a proporre azioni per ricostruire il tessuto della scuola di base, mi pare che la presenza di Marco Rossi Doria sottosegretario (o è solo di facciata?) servisse anche a ciò, e non è certo la scadenza tra meno di un mese, visto che la circolare è giunta nelle scuole da qualche giorno, a far percepire la volontà del Miur di conoscere cosa pensano gli insegnanti in merito ad eventuali nuove indicazioni.

E poi che fretta c'è di revisionare i contenuti, dopo la riduzione massiccia di personale che è lo strumento principe per attuarli? A meno che revisione non stia per riduzione, perchè il dubbio appare lecito a questo punto.


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