Cosa c'è di più divertente e intressante per un bambino nelle Olimpiadi? Naturalmente la mascotte olimpica, quella sorta di pupazzo portafortuna che caratterizza, ormai da qualche decennio, i giochi olimpici sia invernali sia estivi.
Ecco allora una piccola rassegna per immagini delle mascotte che hanno rappresentato i giochi Olimpici a partire dalla prima, l'unica che citeremo per i giochi invernali, che fu adottata nel 1968 in occasione della decima edizione delle olimpiadi invernali tenutesi a Grenoble, si tratta di Schuss, uno sciatore stilizzato, benché in realtà non proprio riuscito, diede il la alle successive mascotte:
Toccò poi a Waldi, un cane bassotto, essere la prima mascotte dei giochi Olimpici estivi nel 1972 a Monaco di Baviera. Il bassotto Waldi fu scelto per le sue doti di resistenza, tenacia e agilità, i colori rappresentano invece la gioia che esprimono i giochi.
Amik è un castoro e fu scelto per rappresentare i giochi olimpici svoltisi in Montréal, Canada, nel 1976. Il castoro è uno dei simboli nazionali del Canada e fu scelto per simboleggiare il duro lavoro necessario nel raggiungimento dei risultati anche nello sport.
Per i giochi della XXII Olimpiade di Mosca, nel 1980, fu il turno di Misha l'orso bruno, disegnato dall'illustratore di libri per bambini Victor Chizhikov
Sam the Eagle, un'aquila reale, simbolo degli Stati Uniti d'America, disegnato da Robert Moore della Walt Disney Company rarrpesentò invece la XXIII edizione dell' Olimpiade di Los Angeles nel 1984
Due tigri, Hodori il maschio e Hosuni la femmina, personaggi molto comuni in tante leggende coreane, hanno animato i Giochi della XXIV Olimpiade di Seoul nel 1988.
Durante i Giochi della XXV Olimpiade, a Barcellona nel 1992, ci provò Cobi, un pastore catalano disegnato da Javier Mariscal in chiave cubista.
Izzy, animò i Giochi della XXVI Olimpiade di Atlanta nel 1996, si trattava di una una figura astratta diventata molto popolare negli Stati Uniti d'America.
Spettò poi a Olly, un martin pescatore, Syd, un ornitorinco e Millie, un istrice, tre animali nativi dell'Australia, animare i Giochi Olimpici di Sydney 2000. Questi animali australiani rappresentano rispettivamente la terra, l'aria e l'acqua, mentre i nomi ricordano l'Olimpiade, Sydney, e il nuovo Millennio.
Ai Giochi della XXVIII Olimpiade di Atene nel 2004 presenziarono Athena e Phevos, fratello e sorella, due campane vestite con costumi dell'antica Grecia.
I Giochi della XXIX Olimpiade svoltisi a Pechino nel 2008, ebbero come protagonisti i friendlies:
Beibei, un pesce,
Jingjing, un panda
Huanhuan, la Fiamma olimpica
Yingying, un'antilope tibetana
Nini, un piccolo uccello cinese.
Insieme i nomi delle cinque mascotte formano la frase Beijing huan ying ni, che significa "Pechino vi dà il benvenuto".
Siamo così arrivati ai nostri giorni in questo breve viaggio fra le mascotte, i prossimi giochi olimpici avranno inizio il 27 luglio a Londra saranno accompagnati dalle mascotte Wenlock e Mandeville.
Wenlock, prende il nome dalla cittadina di Much Wenlock nella contea dello Shropshire (Midlands Occidentali), che ospita ogni anno dal 1850 una manifestazione multisportiva antesignana dei Giochi moderni. Ha cinque braccialetti al polso (ognuno con un colore dei cerchi olimpici) mentre i tre punti sulla sua testa simboleggiano i posti del podio.
Il nome di Mandeville, che rappresenta la mascotte paralimpica, deriva invece dall'ospedale Stoke Mandeville nel Buckinghamshire, che nel 1948 organizzò la prima competizione per atleti disabili. Ha una testa a forma di elmetto colorata in blu, rosso e verde (i tre colori delle Paralimpiadi) e indossa un orologio sul polso destro fisso sull'ora 00:20:12.
Ben undici edizioni delle Olimpiadi sono state caratterizzate dalla presenza delle mascotte, anche se a voler contare bene sono molte di più, in tante occasioni infatti le mascotte sono state due, tre e perfino cinque!
Ben undici edizioni delle Olimpiadi sono state caratterizzate dalla presenza delle mascotte, anche se a voler contare bene sono molte di più, in tante occasioni infatti le mascotte sono state due, tre e perfino cinque!
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