"Una scuola dove s'impara davvero" è lo slogan di Matteo Renzi per la scuola del futuro, quella che realizzerà quando diventerà premier. Si vede che finora abbiamo fatto finta d'imparare. Stavolta si farà sul serio, con una serie di novità che cambieranno radicalmente il volto della scuola (sigh).
Gentili lettori, e anche cari genitori, leggete bene il punto sei, la valutazione dei docenti tanto auspicata, con un ingegnoso meccanismo degno del più raffinato esperto di valutazione di sistemi formativi...
Sono sicura mi sfugge molto altro, intanto un potente odore di fritto misto di idee riciclate si spande nelle aule, spacciate come la "cura miracolosa" per la scuola.
- un forte investimento sulla scuola e, in particolare, sulla formazione e l’incentivazione degli insegnanti, sull’edilizia scolastica e sull’upgrade tecnologico della didattica;
- la valutazione degli istituti scolastici attraverso il completamento e il rafforzamento del nuovo Sistema di Valutazione centrato sull’azione di Invalsi e Indire, con la prospettiva di avvicinare gradualmente il nostro modello a quello britannico centrato sull’azione della Ofsted;
- incentivi ai dirigenti scolastici basati sulla valutazione della performance delle strutture loro affidate;
- una revisione complessiva delle procedure di selezione e assunzione dei docenti, basata sulle competenze specifiche e sull’effettiva capacità di insegnare;
- una formazione in servizio per gli insegnanti obbligatoria e certificata, i cui esiti devono contribuire alla valutazione dei docenti e alle progressioni di carriera, basata su un mix di: aggiornamento disciplinare, progettazione di percorsi con altri colleghi, aggiornamento sull’uso delle nuove tecnologie per la didattica, incontri con psicologi dell’età evolutiva o con medici per capire come affrontare handicap o disturbi di apprendimento sui quali la scienza ha fatto progressi.
- la valutazione e incentivazione degli insegnanti, attivando in ciascun istituto scolastico un meccanismo finalizzato all’attribuzione di un premio economico annuale agli insegnanti migliori, scelti da un comitato composto dal preside, da due insegnanti eletti dagli altri (cui andrà il 50% del premio e che non potranno ovviamente essere selezionati per il premio intero) e da un rappresentante delle famiglie eletto dalle stesse, sulla scorta del progetto pilota “Valorizza”, già sperimentato in quattro province nel corso del 2010-2011.
Commentate voi che a me sta scappando da ridere.
fonte orizzonte scuola
6 riflessioni:
Esattamente cos'è che fa ridere? Non sono un esperto, ma non capisco cosa ci sia di sbagliato...
Dirk Van Damme, direttore del CERI-OCSE (Centre for Educational Research and Innovation), nonché direttore dell’indagine TALIS-OCSE (Teaching and Learning International Survey) – attualmente in corso in 32 paesi – ha scritto il 23 novembre al Miur:
“… La sperimentazione ‘Valorizza’ è un’iniziativa assai interessante, senz’altro destinata ad attirare anche l’attenzione internazionale. Costituisce un raro esempio di valutazione professionale che utilizza la reputazione professionale come principale fonte di informazione …. In comunità professionali non troppo allargate come le scuole, l’apprezzamento professionale intersoggettivo da parte dei membri della comunità è in genere molto attendibile. L’alto grado di concordanza tra valutatori del progetto sperimentale ‘Valorizza’ è ulteriore conferma dell’affidabilità del metodo… Il progetto “Valorizza” è potenzialmente uno strumento assai efficace per premiare l’eccellenza nella professione docente…. Probabilmente avrà un grande impatto se sarà parte di un approccio più globale alla valutazione e al miglioramento del servizio scolastico nazionale … Molti paesi saranno interessati ai risultati dell’esperimento italiano ‘Valorizza’, quindi è auspicabile che i risultati vengano ampiamente diffusi all’interno della comunità educativa internazionale.”
Siammai che mi metto a dare contro la sperimentazione Valorizza, non è certo quello il problema: continuare un lavoro già iniziato.
Ciò che appare ridicolo è la modallità di assegnazione della cifra all'insegnante meritevole, sulla base di un voto dato da un genitore e da (peggio ancora) da due colleghi che prenderanno il restante cinquanta per cento della somma. Non mi dà nessuna fiducia il fatto che noi docenti decidiamo chi è il più bravo sulla base di una percezione personale. Mi darebbe fiducia sapere che si prendono in esame fatti misurabili, items di valutazione, indicatori, e non il voto in base agli schieramenti dei collegi.
Come scrivi, c'è odor di aria fritta. Niente di nuovo che non sia già stato promesso e poi ritrattato con gli interessi. Vorrei capire dove si troverebbero tutto il denaro necessario a realizzare tutte queste belle proposte, visto che fin'ora ci hanno razionato carta igienica, recuperi, stipendi per le supplenze ...
Mi esprimo per il punto 6: al peggio non c'è mai fine!
Forse sarò troppo materialista e superficiale, ma a volte penso che mi basterebbe avere del sapone e delle salviette per far lavare le mani ai bambini (che facendo il tempo pieno ne hanno bisogno in diversi momenti), poi a fare della buona scuola ci penserei io ... scusate la modestia!
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