di Maestra Rosalba

sabato 13 ottobre 2012

Requiem per la programmazione settimanale dei docenti

Tutti i colleghi della Primaria,  ma sicuramente lo sanno anche i genitori, sanno cosa sono le due ore di programmazione settimanale. Delle ventiquattro ore di servizio di una maestra o un maestro di scuola Primaria ventidue sono di insegnamento frontale con gli alunni e due sono di programmazione. 
Si chiamano così ma è riduttivo: servono a concordare la stesura dei contenuti dei progetti educativi, organizzare la partecipazione ai progetti promossi dal ministero, cosa ancora più rilevante: servono a confrontarsi e discutere nel team docente delle situazioni delle classi, a concordare procedure, soluzioni, mettere a punto strategie educative sia per il gruppo sia individualizzate, pianificare le attività per i casi più  complessi che necessitano di attenzioni speciali,  e udite, udite  spesso sono ore dedicate a ulteriori colloqui con le singole famiglie quando, come spesso capita c'è necessità di un confronto frequente. 

Ma queste sono cose che sanno tutti, a distanza di trentacinque anni dal 1977 e dall'approvazione della L. 517, che sancì le ore di programmazione come attività didattica importante quanto le attività in classe, sono cose che ormai si danno per scontate. Quello che forse è meno noto, ma qualche collega anziano di servizio lo ricorderà, è che le ore di programmazione dei docenti sono il frutto di battaglie, sono una conquista, insieme a quelle che misero alla porta le classi differenziali, che introdussero i documenti di valutazione e cosa più importante consentirono di vedere scritta  la parola "collegialità".

La legge di stabilità di prossima emanazione, ne ha parlato Galatea qui per quel riguarda le superiori, parla, e non credo di ingannarmi perché non sono la sola ad averlo percepito, riferendosi ai docenti della Primaria, di servizio già previsto di ventiquattro ore, ciò che non è scritto ma è facile da intuire, è che sono destinate a diventare ventiquattro ore d'insegnamento frontali. 
E la programmazione dirà il lettore attento? la programmazione non servirà più, perché come i più bravi ricorderanno la scuola Primaria da qui a breve diventerà di ventiquattro ore settimanali anche per gli alunni. I conti sono quindi presto fatti. Si disse maestro unico e maestro unico sarà. E' cambiato il ministro ma il disegno previsto per la scuola è rimasto tale. E non dovremo neppure aspettare tanto per avvertirne le conseguenze.
Ora ci vorrebbe un musicista bravo che componga un Requiem  non solo per la programmazione, ma per tutti i pezzi di scuola, frutto di conquiste e segno di civiltà, che tristemente ci stanno lasciando, assieme all'idea che una scuola dignitosa sia lo specchio di altrettanta politica.




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6 riflessioni:

Galatea il 13 ottobre 2012 alle ore 12:48 ha detto...

Pensa che noi le ore di programmazione non le abbiamo e se la facciamo sono già fatte a casa. Quindi io avrò 24 ore di lezione frontale e poi anche le programmazioni. A casa, per conto mio. Bello, vero?

Rosalba il 13 ottobre 2012 alle ore 13:01 ha detto...

Sì tutto molto bello per tutti, ci si prospetta una scuola paradisiaca, attenta ai bisogni, specchio di questa civiltà. Sono molto contenta...

gruppo Eureka il 13 ottobre 2012 alle ore 14:07 ha detto...

Una piccola puntualizzazione: nelle due ore di programmazione non si possono fare, per legge, i colloqui con le famiglie. Essi vanno inseriti in orario diverso e afferiscono alla funzione docente. Alcuni miei colleghi sono stati richiamati proprio per essere incorsi in questo errrore.

Paola il 13 ottobre 2012 alle ore 15:32 ha detto...

... e tutto questo con la partecipazione attiva dei partiti della sinistra (PD in testa), quelli che hanno sempre criticato Moratti e Gelmini per intenderci (forse perché più brave di loro a portar avanti l'idea di squola pubblica di tutti loro!)
E qualche mia collega quest'anno ha proposto di dedicare alla didattica le ore della programmazione!!! (e si è presa una bella lavata di testa "sindacale" dalla sottoscritta)
p.s: "SQUOLA" è intenzionale, ovviamente ;-)

ella ha detto...

Che tristezza! Una volta un genitore mi ha detto : "Detesto portarmi il lavoro a casa, quelle rare volte che mi capita". Io gli ho risposto che noi lo portiamo a casa QUOTIDIANAMENTE; ma lui non ha proprio capito il concetto. Le due ore non bastano certo a programmare e correggere, ma almeno sono un momento di confronto su TUTTO quello che ruota intorno alla vita di classe. Il nostro è il lavoro più bello del mondo, ma lo stanno rovinando facendoci passare per dei fanulloni-asini

Rosalba il 13 ottobre 2012 alle ore 20:14 ha detto...

Elisabetta sostituisci la parola colloqui con "incontri" che sicuramente è più appropriata. Non credo che i circoli dove ho lavorato fossero fuorilegge, nell'indicare un orario di ricevimento dell'insegnate in quelle due ore di programmazione.

 

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