Io so bene che nessuno può fare miracoli, e ciò che scrivo non è nulla di personale con alcuno, figuraimoci in una macchina mastodontica qual è quella della scuola. Ma leggendo il post di Marco Rossi Doria su Inizi e Iniziative per la scuola ho provato dispiacere, tristezza e delusione, per quanto non fossi tra coloro che hanno gridato evviva alla sua nomina a sottosegretario.
Sapere che i quattrini sono destinati per l'ennesima volta a un progetto, come quello sulla disperisone scolastica, che si è rivelato un inutile spreco di risorse, mentre le scuole cadono in pezzi, che le pari opportunità sono diventate una priorità e che del come cambiare la scuola se ne discute con un hashtag su Twitter, senza che il discorso arrivi nelle sedi opportune, mi ha fatto francamente cadere le braccia. Forse il suo report sulle iniziative tranquillizza chi a scuola non ci mette piede, roba buona per i tiggì di mezzogiorno cui piace rendere conto dei trend topic di twitter, certamente non rassicura me da insegnante, da insegnante che aspetta un segnale concreto, qualcosa che vada all'indirizzo di un miglioramento della qualità del servizio e delle iniziative a esso connesso. Ma mi sa che gli unici segnali che vedremo sono quelli di fumo. Molto fumo e poca sostanza, sia che si sia tecnici, sia che si provenga dalla scuola vera, della strada. Allora siamo onesti diciamo che di fronte ai bilanci, ai crudi numeri, il giochino della figura di spicco, del maestro che conosce davvero la scuola e che ha il polso reale della situazione, era soltanto fumo negli occhi.
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