In classe quinta il nostro libro di grammatica, pardon di riflessione linguistica, i verbi li presenta, come tutti, in quest'ordine: modo Indicativo, modo Congiuntivo, poi Condizionale e via dicendo. Così dopo aver visto i primi due abbiamo affrontato il terzo: alcuni bambini, come sempre capita, un po' li confondono, altri un po' li studiano e un po' no.
Io li interrogo, più per dovere che per convinzione, anche perché qualcuno lo chiede, ma più di tutto cerco di farglieli capire. Cerco di farli usare il più possibile, perché è usandoli che si capisce bene cosa servono. Fatica immane quest'ultima, ad esempio, con il congiuntivo ormai sempre più abbandonato nei libri a favore dell'indicativo, in frasi il cui suono fa l'effetto dell'acqua ghiacciata sui denti.
Non bisogna desistere e almeno finché questa gioventù sta scuola è bene chiedere che usino le frasi come vanno costruite. D'altronde è il nostro compito principale, sollecitare la riflessione sulla lingua, che per questo si chiama così, insegnare a parlare e scrivere corretto.
Il modo condizionale
Abbiamo quindi parlato di condizionale e quando si parla di questo modo, è normale parlare di forme di cortesia. Ho chiesto a un alunno in modo diretto: "Passami il libro" e ho invitato a pensare a altri modi più consoni di chiedere e domandare, è venuto fuori "Mi passi il libro per favore?". Scavando un po' qualcuno ha pronunciato "Mi passeresti il libro?". "Quindi si può essere gentili anche senza chiedere per favore?" Ho esclamato...
Così abbiamo sperimentato una cosa che già alcuni fanno senza averne coscienza, abbiamo reso visibile questo bel modo di chiedere e da qui in poi abbiamo specificato e scritto l'intero ruolo, cioè cosa è e che cosa serve, del modo Condizionale e dei suoi due tempi:
Il condizionale è il modo della possibilità, si usa per indicare un evento che può accadere solo a condizione che prima se ne verifichi un altro.
Es: Mangerei se avessi fame. (La persona mangia a condizione che ci sia la fame.)
Il laboratorio prosegue facendo trovare agli stessi alunni altrie frasi che esprimano l'utilizzo del condizionale, dicendo loro cosa devono indicare: dubbio, desiderio, opinione personale, una richiesta gentile e una supposizione... Si lavora per alzata di mano selezionando gli esempi maggiormente pertinenti.
Il condizionale si usa anche da solo, in quel caso esso esprime:
- un dubbio: "Dovrei fare di più?"
- un desiderio: "Vorrei giocare"
- un'opinione personale: "Troverei giusto chiamarlo a casa"
- una richiesta gentile: "Mi daresti il colore?"
- una supposizione, un'affermazione su qualcosa di cui non si è certi: "I libri potrebbe averli presi Marco".
Il modo condizionale presenta due tempi: presente che è un tempo semplice ( Io avrei, io sarei...) e il passato (Io avrei avuto, Io sarei stato...) che è invece composto.
Esercizi online da fare anche con la lim:
Su Zanichelli benvenuti
Telelinea esercizi con il condizionale
Altri esercizi
Il modo condizionale, Loescher, il pdf con la spiegazione e gli esercizi da fare sul quaderno
Es: Mangerei se avessi fame. (La persona mangia a condizione che ci sia la fame.)
Il laboratorio prosegue facendo trovare agli stessi alunni altrie frasi che esprimano l'utilizzo del condizionale, dicendo loro cosa devono indicare: dubbio, desiderio, opinione personale, una richiesta gentile e una supposizione... Si lavora per alzata di mano selezionando gli esempi maggiormente pertinenti.
Il condizionale si usa anche da solo, in quel caso esso esprime:
- un dubbio: "Dovrei fare di più?"
- un desiderio: "Vorrei giocare"
- un'opinione personale: "Troverei giusto chiamarlo a casa"
- una richiesta gentile: "Mi daresti il colore?"
- una supposizione, un'affermazione su qualcosa di cui non si è certi: "I libri potrebbe averli presi Marco".
Il modo condizionale presenta due tempi: presente che è un tempo semplice ( Io avrei, io sarei...) e il passato (Io avrei avuto, Io sarei stato...) che è invece composto.
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