di Maestra Rosalba

giovedì 28 febbraio 2013

La Costituzione, che fatica

Alla scuola Primaria si insegnano i rudimenti della Costituzione, insieme a essa si insegna cosa è un diritto di voto, cosa è una democrazia, cos'è il parlamento, il governo, la rappresentanza e via dicendo. Posso garantire che è una faticaccia. Per ottenere qualche risultato decente, sempre che si continui a studiarne anche dopo, si comincia già coi bambini di prima con i diritti e i doveri. 
Ad esempio quando si parla dei tre poteri dello stato, si spiega che un nuovo governo per poter iniziare il suo lavoro deve, dopo la sua formazione, ricevere la fiducia del parlamento, così è scritto chiarissimo nei libri, e non può essere altrimenti: semplicemente riprendono quanto scritto nella Costituzione.
Mi ripeto, sono cose che è fatica insegnare e lo si fa a colpi di esempi, metafore e perfino simulazioni per far capire ai bambini come funziona, per dare un'idea, a loro così pratici e concreti, così ancora legati agli oggetti, di quel mondo astratto che è il funzionamento dello Stato, interessante certo, ma molto astratto.
Ora pensando alle note vicende nazionali di questi concitati giorni, che per l'ennesima volta ci coprono di ridicolo verso il mondo, perfino quando si cerca di cambiare rotta, penso che La Costituzione è troppo poco studiata, che non bastano le simulazioni e le metafore alla scuola Primaria ma occorrerebbe studiarle anche dopo. Dovremmo chiamarle Esercitazioni di Cittadinanza. E parlo con assoluta convinzione, scevra da qualsiasi ironia, se vogliamo formare nuovi cittadini del quale abbiamo un disperato bisogno.
Così il parlamentare di freschissima elezione intervistato ieri da Vittorio Zucconi in radio, il quale cercava di capire come intendano partecipare alla gestione del paese i componenti del Movimento 5 Stelle, forse avrebbe dato miglior prova di sè, quando rispondendo alla domanda  sull'assoluta necessità del voto di fiducia affichè un nuovo governo possa effettivamente diventare esecutivo, ha con assoluta incrollabile e ostinata convinzione citato l'art. 94 della Costituzione, che secondo la sua interpretazione, sostiene che un esecutivo può funzionare anche senza ottenere la fiducia del Parlamento.

Ora cari colleghi, per il futuro, semmai usciremo in qualche modo da tutto questo, bisogna che ci diamo una priorità di obiettivi: la comprensione del testo. 
Bisogna che ne facciamo di più di analisi del testo, che si comprenda bene l'uso delle parole e della punteggiatura. Perché è vero che l'onestà e la voglia di fare sono una cosa bellissima, ma mi dite che serve se non si capisce ciò che si legge? 

Sezione I Il Consiglio dei Ministri
Articolo 94 
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere. 
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. 
Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. 
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione. 



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2 riflessioni:

Anonimo ha detto...

Quando scrivi questi post ti voglio bene, sallo.

Rosalba il 28 febbraio 2013 alle ore 18:08 ha detto...

Eh ci tolgono le parole dalla bocca, come si fa a far finta di nulla... Non si può, non si può

 

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