di Maestra Rosalba

venerdì 7 marzo 2014

L'addizione e il dito immaginato

A scuola non si butta via nulla, questi poi sono tempi di ristrettezze e di dimagrimenti e così che anche gli
ultimi minuti di lezione si sfruttano per brevi esercitazioni alla lavagna. E' così che sul finire dell'ora al volo, e a turno, i bambini di prima vengono alla lavagna ed eseguono le operazioni entro la decina, come abbiamo imparato finora.
Beninteso siccome siamo al primo anno, ma mi sa che non sarebbe diverso anche fossimo in quinta, ci prendiamo tutto il tempo che serve e con calma andiamo passo dopo passo percorrendo con cautela ogni passaggio, come quando si cammina sui ponti sospesi, o si compie una scalata, si fa il passo successivo solo quando l'altro piede è ben al sicuro. Non seguiamo le scadenze dettate dal programma, ma quelle dettate da ciò che si è imparato, non si va oltre se non si è ben appreso ciò che viene prima.
Oggi abbiamo introdotto la decina, l'abbiamo associata al suo simbolo, abbiamo compreso quali sono le unità e come si formano i numeri oltre il dieci. Ben consapevole che una cosa è contare con le dita fino a dieci e un'altra è contare oltre quando si è appena appreso a utilizzare le dita, ho chiesto a una bimba di scrivere 7 + 4 = e le ho chiesto di eseguire, aspettando curiosamente di vedere come se la sarebbe cavata con le sole dieci dita. L'ho vista armeggiare con le mani, ha contato sicura e sorridente e ha scritto 11. Siccome sono interessata più ai processi che hai risultati le ho chiesto "E' corretto, ma come hai fatto, hai solo dieci dita nelle mani,  fammi capire come hai fatto" E lei: "Ho preso sette dita, ho messo vicino le altre tre dita, siccome non bastavano perché me ne servivano quattro, uno me lo sono immaginato"

Io su quel dito immaginato, che potrebbe sembrare una banalità, ho gongolato molto, mi è sembrato una conquista importantissima rispetto alle cose che stiamo imparando ora. Per un secondo sono stata tentata di suggerirle di partire a sommare dal sette, invece sono stata zitta e ho pensato che no, ci devono arrivare da soli a capire che possono immaginare la quantità data e contare con le dita partendo da  quella. E' questione di poco ci vuole solo la pazienza per far sì che venga fuori da sé, si tratta di indirizzare il ragionamento, di aiutare a vedere le soluzioni ai problemi, e a volerla dire tutta, in fondo in fondo, sono conquiste personali nel quale ogni bambino deve potersi sentire protagonista.
Ed è   proprio da lì che partiremo la prossima volta: quando dobbiamo sommare e sottrarre oltre i dieci, come facciamo visto che abbiamo solo dieci dita?

L'immagine del bambino che pensa è presa da qui




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